Alta Anaunia, in autunno referendum in sei comuni 

Il via libera della giunta provinciale. Fondo, Castelfondo e Malosco voteranno per il nome del Comune unificato. A Romeno, Cavareno e Ronzone per la nascita di Belvedere d’Anaunia


Giacomo Eccher


Alta val di non. Via libera della Giunta provinciale ai due referendum che, in autunno, interesseranno sei dei nove comuni altoanaunensi. La doppia consultazione, che si terrà in una domenica che a breve verrà indicata, hanno un diverso oggetto ed un diverso spessore “politico”.

Il nuovo nome

Il primo referendum, che interessa gli elettori di Fondo, Castelfondo e Malosco, è una sorta di completamento, solo per cambiare la denominazione che appariva nella consultazione del dicembre 2016, quando a maggioranza, anche se con percentuali diverse tra i tre municipi, era stata approvata la fusione a tre nel comune all’epoca battezzato “Alta val di Non”. Denominazione impugnata dal Comune di Romeno e a ruota di Ronzone e Cavareno che, essendo pure essi in Alta valle di Non, lamentavano una confusione di nomi. Da allora lo stallo che si è solo recentemente sbloccato con la decisione dei tre consigli comunali di cercare un altro nome su cui ora si pronunceranno gli elettori, scegliendo tra “Borgo d’Anaunia” e “Castel Fondo Malosco”. Ma senza molta suspence, perché non è nemmeno previsto un quorum e basta un voto in più per l’uno o l’altro per decretare il prescelto.

La fusione a tre

Più problematico e dall’esito incerto il secondo referendum che riguarda il tentativo di fusione tra Romeno, Cavareno e Ronzone per far nascere il comune “Belvedere d’Anaunia”. In questo caso il quorum c’è (anche se ribassato al 40% degli aventi diritto al voto) ma la partita si giocherà tra i sì e i no. Nei tre consigli interessati la delibera indirizzata alla Regione per indire il referendum è passata a maggioranza: a Romeno 14 consiglieri votanti i “sì” al referendum sulla fusione sono stati 8, 5 i contrari e 1 astenuto (votazione segreta); a Cavareno 10 favorevoli e 5 contrari (votazione segreta) e a Ronzone 6 favorevoli, 2 contrari ed 1 astenuto. Il che lascia supporre una campagna referendaria su posizioni contrapposte tra maggioranza e minoranze e tra favorevoli e contrari al comune unico.

«Supportare i territori nei processi istituzionali è per noi un dovere» – scrive l’assessore agli Enti Locali Matteo Gottardi. E precisa: «Non intendiamo far subire imposizioni dall’alto alle realtà locali, né interferire con le decisioni dei rappresentanti dei cittadini a livello comunale. Ogni amministrazione comunale ha il diritto e il dovere di scegliere in autonomia il proprio percorso futuro, facendo il meglio per la comunità che rappresenta».













Scuola & Ricerca

In primo piano