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Mutui casa, la Provincia valuta interventi per precari e giovani

L'annuncio dell'assessore Spinelli. Cgil, Cisl e Uil: «Agire subito, in pochi mesi c'è chi si è visto raddoppiare i tassi d'interesse» 



TRENTO. «Faremo tesoro delle informazioni raccolte per valutare la portata di un eventuale intervento della Provincia da attivare nei prossimi mesi a favore delle famiglie più bisognose e che hanno attivi contratti a tasso variabile. Tra gli strumenti in fase di valutazione, un possibile intervento integrativo sul Fondo garanzia prima casa, strumento che potrebbe essere utile per ottenere, specialmente per le giovani coppie e coloro che vivono situazioni di maggiore precarietà lavorativa, con maggiore facilità il mutuo avendo le banche maggiori garanzie di solvibilità". Così, l'assessore provinciale allo sviluppo economico, Achille Spinelli, nell'ambito del tavolo di lavoro sullo stato di indebitamento delle famiglie trentine.

Secondo quanto rilevato da Michele Cascarano e Francesca Modena, della filiale di Trento della Banca d'Italia, il tasso di crescita dei prestiti alle famiglie è cresciuto nell'ultimo quinquennio, sostenuto dalla componente dei mutui per l'acquisto della prima abitazione nel segmento a tasso fisso. Il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile è significativamente maggiore alla media italiana e nell'ultimo decennio il differenziale rispetto al resto del paese è quasi raddoppiato.

Dall'evento è emerso anche un rallentamento sulle nuove operazioni, e i dati evidenziano come le famiglie trentine siano in attesa di capire quale sarà il momento opportuno per fare nuovi investimenti, tenendo presente che i continui rialzi del tassi da parte della Bce hanno deteriorato il potere di "mutuo acquisto" ovvero la capacità di acquisto di un immobile. 

«Il confronto tra la Giunta provinciale e gli istituti bancari mette in luce quanto sia complessa la situazione di chi ha visto raddoppiare in pochi mesi i tassi di interesse sui propri mutui, che nei prossimi mesi, come già annunciato dalla Bce, sono destinati a crescere ancora», scrivono in una nota i segretari generali di Cgil Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.

«Non bastano più i bonus che si sono rivelati del tutto inefficaci – scrivono i tre segretari – ma servono politiche strutturali della casa che sostengano le famiglie più fragili che abbiano già acceso un mutuo o che vogliano acquistare casa. Da anni ormai sono bloccati i progetti di housing sociale per potenziare il canone moderato e sono ancora troppi gli alloggi Itea sfitti perché non adeguatamente ristrutturati, per non parlare degli interventi a sostegno delle riqualificazioni energetiche che in Provincia sono stati del tutto abbandonati. Non c'è tempo da perdere. Bisogna stanziare subito parte dei 125 milioni di euro che giacciono nei fondi di riserva del bilancio provinciale per sgravare le famiglie meno abbienti dei costi dei mutui immobiliari».













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