Dillo al Trentino

Monopattini sull’autobus? Non si può «per una questione di sicurezza»

La segnalazione: «Devo prendere l’auto e inquinare creando traffico solo per un “no” sulle linee extraurbane di Trentino Trasporti». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

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TRENTO. Quando arrivano nuove tipologie di veicoli, uno dei problemi principali è trovare quali siano le regole da far rispettare, ed eventualmente creare delle nuove regole quando dei “vuoti” non permettono di trovare una soluzione.

Da quando hanno fatto la loro comparsa, i monopattini elettrici sono forse stati l’emblema di questa rivoluzione.

Sono piccole bici elettriche? Sono quasi delle moto? Sono un veicolo nuovo che dev’essere assoggettato a regole ancora da scrivere? Possono transitare sulle ciclabili? E sui marciapiedi?

Insomma, un bel problema.

Una cosa è certa. Le critiche nei confronti di chi sfreccia con il monopattino senza usare il buonsenso stanno crescendo, così come stanno crescendo le persone che lo usano in città per andare al lavoro oppure per fare delle commissioni. 

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

E proprio tra gli utilizzatori dei monopattini elettrici cresce una richiesta, che Gianfilippo vuole mandare a Trentino Trasporti utilizzando “Dillo al Trentino” con una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it

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Scrive Gianfilippo: «Buongiorno, ho tristemente scoperto che sulle linee extraurbane delle nostre corriere non è possibile trasportare monopattini elettrici anche se ripiegati.

Ho chiamato il numero dell’azienda per chiedere informazioni in merito, mi hanno detto che il divieto esiste “per una questione di sicurezza”.

Penso che in un’ottica di ecosostenibilità bisognerebbe pensare di permetterne il trasporto.

Io ad esempio abito in Vallagarina, prenderei la corriera fino a Trento Centro e poi proseguirei in ciclabile verso l'Interporto e poi farei lo stesso viaggio al contrario per il ritorno nel tardo pomeriggio.

Il tutto senza mai toccare la macchina, risparmiando 50 chilometri al giorno (250 chilometri a settimana).

Io avrei una riduzione di circa il 50% per quanto riguarda i costi di trasporto, ma ci sarebbero anche dei risparmi collettivi in termini di inquinamento e una macchina in meno in  circolazione», conclude Gianfilippo.

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