Dillo al Trentino

«Tra ciclisti e monopattini per noi pedoni camminare a Trento è sempre più pericoloso»

Fioccano le segnalazioni: «Altro che buonsenso, in troppi transitano come se fossero in Formula 1». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

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TRENTO. Da quando hanno fatto comparsa le piste ciclopedonali in città il rapporto tra pedoni e ciclisti non è mai stato semplice. Le corsie riservate ai soli ciclisti non sempre ci sono, e quindi a volte i ciclisti sono costretti a transitare sui marciapiedi o sulle ciclopedonali promiscue pur di evitare le auto.

Non sempre è facile far conciliare i diritti dei ciclisti con quelli dei pedoni, e anzi spesso una stessa situazione di pericolo può essere letta in maniera diversa se si ascolta la versione di chi sta camminando e la versione di chi invece sta transitando in sella ad una bicicletta.

Ma ora, a complicare una situazione già di per sé non facile, arriva anche il terzo incomodo: il monopattino elettrico. All’inizio questi nuovi mezzi si muovevano senza regole definite, ora il nuovo codice della strada ha finalmente messo dei punti fermi ma il crescente numero di monopattini elettrici che girano anche a Trento non può che fare aumentare l’attenzione di chi transita in strada. 

A “Dillo al Trentino” sono numerose le mail arrivate in cui si segnala i crescenti pericoli nella città di Trento: li abbiamo raccolti in questo servizio.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

Iniziamo da Flavio: «Buongiorno, segnalo, purtroppo, che parecchi ciclisti percorrono tranquillamente i marciapiedi. Inoltre, anche in presenza di pista ciclabile (ad esempio sul Lungo Fersina), persone in bicicletta, monopattino e roller utilizzano gli spazi riservati ai pedoni, che rischiano di essere travolti. Inutile farlo osservare: nel migliore dei casi ti ignorano, nel peggiore ti rispondono a tono.

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Anche in centro storico si rischia di essere travolti da ciclisti di corsa e monopattini: in altre città, in zone pedonali con tanta gente a piedi, i ciclisti vengono fermati e invitati a proseguire a piedi, spingendo la bicicletta. Non se ne può più di monopattini abbandonati ovunque», conclude Flavio.

A dargli man forte c’è anche Giorgio: «Faccio notare che sulla ciclabile/pedonale in via Degasperi a Trento transitano special modo in ore notturne monopattini (spesso con due persone a bordo), biciclette elettriche prive di luci e catarinfrangenti ed a velocità ampiamente superiori a quelle consentite. I pedoni sono costretti a scendere dal marciapiede per non essere investiti e spostarsi sul marciapiedi opposto lato ovest. Ormai la corsia ciclabile è diventata una pista a chi va più veloce», conclude Giorgio.

Amelia fa una proposta rivolta alla polizia municipale di Trento: «Ma perché non istituire l’obbligo di suonare il campanello ogni volta che un ciclista incontra un pedone?».

Ed ecco Bruno: «Buonasera. Ho letto un vostro articolo che parla del comportamento che i pedoni devono tenere sulle piste ciclabili. Giustamente si sottolinea che il buon senso e il rispetto delle regole è alla base della civile convivenza. Pur tuttavia per essere esaustivi bisognerebbe anche evidenziare per contro il comportamento scorretto di ciclisti e dei “piloti di formula uno” dei monopattini elettrici che sfrecciano in città su e giù dai marciapiedi, senza tenere una via di marcia e una velocità consone come se fossero sulle ciclabili. Noncuranti dei pedoni che sono in questo frangente gli utenti più indifesi. Persino le strisce pedonali per questi prepotenti a due ruote non sono un ostacolo all'inciviltà», conclude Bruno.

Infine Lorenzo: «Volevo segnalare la frequente presenza nella zona di Gardolo e su via Bolzano di ciclisti che fin dalle prime ore del mattino (e quindi col buio completo) circolano tranquillamente senza dispositivi luminosi  sia davanti che posteriormente recando delle gravi situazioni di pericolosità. Fermateli  prima che scappi il morto!», conclude preoccupato Lorenzo.

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