IL CASO

Molestata alla fermata del bus, la denuncia arriva da un'indagine sui social

Una ragazza sarebbe stata toccata la seno e al sedere da un trentenne. Dopo essere scappata lei lo ha cercato in rete e, una volta trovato, lo ha denunciato 



TRENTO. L’aggressione in strada, con uno sgambetto che la fa cadere a terra e lui che ne approfitta per toccarla sul seno, sul sedere. È quanto sarebbe accaduto alla fermata dell’autobus a Roncafort il novembre di due anni fa.

È mattina presto ed il trentenne inizia a parlare con la ragazza. Lo fa nella sua lingua madre, che non è l’italiano, e la ragazza, un po’ impaurita, forse da lui, forse dalla situazione, scappa ma lui l’avrebbe fermata afferrandola per un braccio. Poi lo sgambetto che l’avrebbe fatta cadere a terra e quella violenza sessuale che ha preso la forma delle mani di lui che toccato il corpo di lei. Che si divincola, reagisce, colpisce l’uomo che prima di mollare la presa, di lasciarla andare, l’avrebbe anche colpita con dei calci. Non solo. Nella colluttazione la giovane aveva “perso” il cellulare, caduta dalla tasca, recuperato poi dall’altro. Ma non per restituirlo al legittimo proprietario, ma per tenerlo. E così scatta anche la seconda accusa: la rapina oltre alla violenza sessuale.

A fare scattare la denuncia un'indagine “home made” compiuta dalla ragazza fra diversi profili su Facebook fino a quando non ritrova sulle pagine dei social il viso di chi le aveva fatto del male.

L’accusato nega di aver fatto qualsiasi cosa contro la ragazza. Due versioni differenti, due racconti differenti che si confronteranno davanti al giudice. La denuncia della giovane è però molto circostanziata. Una denuncia sulla quale sono stati fatti degli accertamenti che hanno quindi portato al procedimento giudiziario contro il trentenne. 













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