EMERGENZA FAMIGLIE

"Mio figlio mi dice: mamma, perchè tutti possono andare in giro e io non posso andare a scuola?"

Lettera aperta di una mamma delusa dalle scelte della politica: "Riaprono prima la caccia e la pesca delle scuole materne e degli asili nido: quale considerazione possono mai avere di noi adulti i nostri bambini?". Tutti i punti oscuri del bonus baby sitter e della gestione dei piccoli con lo smartworking

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TRENTO. Sono i bambini, e le loro famiglie, a pagare il conto più salato della pandemia sotto il profilo sociale. Bambini le cui vere esigenze educative e di socialità rimangono senza una risposta.

Cristina Brugnara, mamma di 2 figli iscritti alla scuola materna e lavoratrice dipendente a tempo pieno, spiega in questa lettera aperta tutta l'amarezza e frustrazione che prova di fronte a una situazione che sembra non avere sbocchi. E a una politica che non dà risposte all'altezza della situazione di emergenza familiare in cui versano migliaia di trentini.

"Oggi, per la prima volta dopo due mesi, sono andata a trovare mia mamma, che abita in un altro comune.. percorrendo 15 chilometri a malapena, avrò incontrato più di cinquanta persone che passeggiavano, andavano in bici, facevano jogging, stavano seduti sulle panchine.. fra di loro anche tanti ragazzi.. ecco: ho pensato che è davvero assurdo che la gente possa vivere la normalità quotidiana di una passeggiata, di una chiacchierata all'aperto con gli amici incontrati "per caso" per strada e che allo stesso tempo i nostri bambini non possano andare alla scuola materna, perchè questo farebbe incrementare i contagi...

E' triste vedere quanta poca importanza venga ancora una volta data all'educazione, alla socialità dei più piccoli, alle famiglie... Abbiamo chiuso prima le scuole materne e gli asili nido degli impianti sciistici, e riapriamo prima la caccia e la pesca delle scuole materne e degli asili nido: quale considerazione possono mai avere di noi adulti i nostri bambini? Quale risposta devo dare a mio figlio che oggi mi ha chiesto "Mamma, perchè tutti possono andare in giro e io non posso andare a scuola?"

Queste alcune considerazioni un po' più pratiche:

1. non si capisce chi siano questi enti accreditati: sono le cooperative che gestiscono gli asili nido in provincia? sono le loro educatrici che saranno messe a disposizione di chi ne ha la necessità? Perchè si parla sempre di personale appartenente al terzo settore mentre le maestre della scuola dell'infanzia, che sono a casa con lo stipendio al 100% e senza l'impegno di attivare la didattica on line (quindi a casa in ferie!) non vengono tirate in campo? è giusto che le loro vacanze, profumatamente retribuite, durino da marzo a settembre mentre noi genitori dobbiamo fare il nostro lavoro e anche il loro?

2. Se una famiglia ha un Icef sopra i parametri e non può quindi accedere al bonus baby sitter, potrà comunque attingere da questa lista di operatrici qualificate? altrimenti andrà avanti (perché è già iniziata, sappiatelo) la corsa all'assunzione di BABY SITTER IN NERO.. le famiglie che non possono beneficiare nè di bonus, nè almeno di avere a disposizione personale qualificato, pur se a pagamento, dovranno affidare i propri figli alla "prima che capita", la prenderanno "in nero" e andranno al lavoro con il rischio che, se succede qualcosa a lei o ai bambini mentre stanno compiendo il loro dovere, andranno in guai davvero seri.

3. Se un genitore lavora in smart working solo alcuni giorni della settimana e i restanti giorni deve andare fisicamente al lavoro fuori casa, per questi giorni può avere diritto alla baby sitter? Al di là che la delibera di giunta arriva solo oggi e che tutto il resto è ancora da organizzare, ancora una volta mi rimane l'amaro in bocca per queste scelte insensate e pericolose...

Tra l'altro, cito le parole rilasciate in un'intervista dalla stessa Segnana qualche mese fa, quando era stata eletta deputato e doveva andare a Roma portandosi appresso il figlio più piccolo, di pochi mesi: Da mamma quale proposta metterebbe al primo posto? «Il mio bambino è nato a luglio e ho fatto subito richiesta per l’asilo nido. Mi è stato detto che sarebbe entrato a gennaio oppure, in mancanza di posti, a settembre: un periodo troppo lungo, che costringe le mamme a stare a casa dal lavoro. Serve più flessibilità. Per questo abbiamo presentato la proposta degli asili nido gratuiti e di aumentarne il numero». Non so che altro dire, sono davvero delusa".













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