la tragedia

Marmolada, Zaia: «Sui ghiacciai bandiere rosse come al mare»

Il governatore veneto: «Domenica è crollato un grattacielo di ghiaccio, evento imprevedibile. Ma è necessario affinare il sistema di monitoraggio»



ROMA. "Noi non molliamo. Ai parenti dei dispersi l'ho detto: noi continuiamo a coltivare la speranza di recuperare ancora qualcuno vivo". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. "Stiamo vivendo una tragedia immensa. Tanto eccezionale che era imprevedibile", spiega.

Per il governatore, "è evidente che le cause sono state molteplici". Nessuna escursione "è a rischio zero, come qualsiasi attività, ed è altrettanto vero che i cambiamenti climatici hanno agevolato processi in maniera repentina. Ma questo non è il primo crollo sulle Dolomiti" sottolinea. Qui "ci si trova di fronte a un fatto di portata straordinaria. È come se fosse venuto giù un enorme grattacielo di ghiaccio. Come si può pensare di prevedere una cosa del genere?".

Dello stato precario dei ghiacciai si parla da tempo, tuttavia "si fanno osservazioni di carattere generale sul cambiamento climatico. Ma dobbiamo pur ricordarci che le nostre montagne sono a loro volte state scolpite dal dissesto idrogeologico". Certamente "dobbiamo fare di tutto perché ciò non accada più. Gli esperti si esprimeranno. Resto personalmente convinto che sia necessario affinare il sistema di monitoraggio per essere nelle condizioni di impedire l'accesso al ghiacciaio quando le condizioni non lo consentono. Un po' come succede con la bandiera rossa al mare".

Ora, però, il ghiacciaio rimarrà impraticabile a lungo: "I sindaci hanno già emesso l'ordinanza. Penso proprio che la risalita in autonomia non sarà possibile finché non ci sarà la certezza della sicurezza". L'altro giorno "sul ghiacciaio c'erano 10 gradi - conclude - Adesso ha la dimensione che dovrebbe avere a fine settembre. È tre mesi avanti". 













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