l’addio

Lutto in Trentino, addio a Paolo Bari

Figura storia della pallacanestro con la Dolomiti Basket da giocatore e il Cus Trento da presidente, è stato anche un insegnante, un giornalista, un intellettuale. Aveva 68 anni 


di Daniele Peretti


TRENTO. A soli 68 anni Paolo Bari figura storica della pallacanestro (e non solo) trentina, ci ha lasciato.

E’ stato anche insegnante, giornalista, studioso di filosofia e storia, intellettuale.

Per anni presidente factotum del Cus Trento dopo essere stato giocatore del Dolomiti Basket, a bordo campo aveva presenziato alle partite di serie D e serie C.

La sua era una passione naturale per la pallacanestro minore della quale era diventato coscienza critica. Più facile trovare motivo di discussione che andarci immediatamente d'accordo.

Il primo motivo del discutere erano gli spazi che le redazioni davano alla serie D e serie C: Paolo avrebbe voluto pari dignità rispetto alla serie A. Con lui chi scrive, ha collaborato per anni e puntuali erano i suoi resoconti ed i tabellini che arrivano sempre in tempo utile per essere utilizzati.

Era spediti da una mail il cui indirizzo era condiviso con la moglie Flavia che l’ha sopportato negli anni della “passionaccia cestitica”, ma che poi è riuscita a goderselo a pieno in quelli della pensione.

Sì perché Paolo Bari ha saputo scegliere il momento giusto per abbandonare la scena, Giocare alle prese con le normative Covid voleva dire perdere quel senso di divertimento e spensieratezza che aveva sempre caratterizzato le partite.

La sua vena polemica, ma sempre costruttiva e positiva gli aveva creato qualche inimicizia e temeva che l’Opera Universitaria smettesse di finanziare la squadra e quindi la sua passione.

Paolo le sue squadre le ha sempre amate e sostenute – ci teneva davvero tanto a vedere una foto dei suoi ragazzi sul giornale – anche se come amava dire non erano mai composte dagli stessi giocatori.

Un team universitario si deve basare sugli studenti che tra trasferimenti di sedi e lauree difficilmente erano gli stessi. Il presidente sapeva tessere trattative, sondare ed alla fine i roster che allestiva erano sempre competitivi.

Il suo Cus Trento ha conosciuto la serie C, la D regionale e Paolo Bari era sempre seduto a fianco della panchina.

Quando ha deciso di smettere lo ha fatto in maniera netta, dedicandosi alla moglie con viaggi in sequenza. Polemico, ma mai immusonito,

Il ricordo della moglie: ”Paolo non ha mai fatto nulla per piacere, ma è riuscito ad essere sempre se stesso. Lo definirei duro e puro”.

Di Paolo Bari vogliamo ricordare il suo sorriso in campo che era indice anche di soddisfazione. Buona trasferta Paolo. I funerali si svolgeranno in forma privata.













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