Verla di Giovo è pronta ad accogliere 15mila persone 

La Festa dell’Uva. Da venerdì a domenica 400 volontari al lavoro per far divertire un pubblico sempre più folto con musica, spettacoli, cibo locale e 60 etichette di vino rigorosamente trentino


DANIELE ERLER


Giovo. Sono un po’ di anni ormai che la Festa dell’Uva di Verla non è più un evento di paese. Ha superato i confini, attirando persone un po’ da tutta la regione e da altre zone dell’Italia. Eppure di anno in anno nel programma c’è sempre qualcosa di nuovo. Fa capire come gli ingranaggi siano costantemente in moto e come in pratica non ci si voglia mai sedere sugli allori. Sembra incredibile, eppure, in un paese che a stento supera i 2.500 abitanti, per la festa scendono in campo quasi 400 volontari, con la consueta regia della Pro loco.

I risultati si vedono: da venerdì a domenica, per la 62esima edizione dell’evento, sono attesi circa 15 mila visitatori. Molti di loro arriveranno in val di Cembra attirati dal passaparola di chi ha già vissuto questa festa in passato.

Sei carri in sfilata

Qui a Giovo, nei giorni di vendemmia, si respira ormai per tradizione quel binomio, a lungo ricercato in Trentino, fra turismo e prodotti di eccellenza: «La formula è collaudata. Per le vie del paese ci saranno musica e spettacoli, con gli stand enogastronomici dove si potranno degustare i prodotti trentini: avremo in mescita circa 60 etichette – dice Cesare Pellegrini, presidente della Pro loco –. Già da qualche anno abbiamo anticipato le nuove indicazioni della giunta provinciale. Qualche giorno fa, hanno sottolineato l’importanza di utilizzare prodotti trentini anche nelle feste organizzate dai volontari: e noi già lo facciamo». L’evento principe è sempre la sfilata dei carri allegorici, domenica dalle 14.30. Una sorta di carnevale d’autunno, dove ovviamente l’ispirazione deriva sempre dall’uva e dal vino. Quest’anno sfileranno sei carri, uno in più rispetto all’anno scorso. Da mesi, ci stanno lavorando i giovani e i giovanissimi del paese e dei dintorni: con ragazzini anche di 13 anni.

Un gruppo per ogni frazione

Fra un carro e l’altro, per la prima volta sfileranno anche otto piccoli gruppi. Saranno le varie frazioni di Giovo che con delle “mini rappresentazioni” racconteranno le loro peculiarità.

62 anni di festa

Per il resto, il programma è molto ricco. C’è ad esempio il tradizionale palio dei congiai, sabato alle 22: con i gruppi allestitori che si sfidano in una staffetta, portando un congial – il supporto utilizzato nei campi durante la vendemmia – carico d’acqua. O, domenica alle 9, la marcia dell’uva, una passeggiata fra i vigneti con circa mille persone iscritte e i pullman provenienti da tutta Italia. E poi musica, divertimenti, un concorso letterario, mostre e cultura. Chissà se nel 1958 Tommaso Pellegrini l’avrebbe mai immaginato che un giorno la festa avrebbe avuto tutto questo successo. Fu proprio lui, un insegnante nato a Verla, a proporre alla neonata pro loco di Giovo una sagra dedicata all’uva schiava, con un grande concorso dei carri allegorici. La storia, iniziata allora, si ripete di anno in anno, come succederà il prossimo weekend.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»