Referendum tigli affossato per sempre 

Mezzolombardo, la maggioranza in consiglio si astiene sul nuovo quesito. Girardi: lavori già appaltati. Minoranza delusa


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO. Il nuovo quesito referendario sui tigli di via Degasperi è arrivato in consiglio, dove è stato letto, ma il percorso che avrebbe portato alla consultazione popolare si è interrotto. «La procedura di appalto per il rifacimento dei marciapiedi di via Degasperi si è svolta regolarmente a fine ottobre, una ditta ha vinto la gara e la firma verrà posta in questi giorni» ha informato il sindaco Girardi.

Le minoranze sono rimaste attonite: non sapevano di queste azioni, ormai definitive. Hanno comunque ribadito che il consiglio era chiamato a votare la validità del quesito e non altro, ma la maggioranza, astenendosi, ha affossato di fatto l’operazione. I toni non sono stati leggeri, tutti i rappresentanti dei gruppi di minoranza hanno sottolineato il valore del referendum come espressione della volontà di gruppi di persone rispetto a questioni su cui tutti vengono chiamati ad esprimersi. Corrado Aldrighetti ha sottolineato il disappunto delle minoranze. Mazzoni ha precisato: «Non si tratta di essere a favore o contro l’opinione del Comitato sotto i tigli, specie dopo i fatti di questi giorni, che fanno pensare sulla sicurezza delle piante, ma si tratta di permettere lo svolgersi dell’iter che porta al referendum, come il Regolamento comunale e la democrazia sostiene». Rossi ha ricordato le mille persone che hanno firmato e hanno seguito per due anni questa faccenda rispettando le procedure e che ora si vedranno defraudate di un diritto. Vedovelli ha detto che questo atto provocherà la frattura fra il “palazzo” e la cittadinanza.

Il sindaco, dando voce alla maggioranza, ha dichiarato ancora una volta che i tempi erano stati ormai superati, che la sicurezza delle persone resta il fattore primario e che il rifacimento dei marciapiedi era nel programma per cui sono stati votati. «La Provincia ha dato delega per i lavori, che si svolgono su luogo provinciale, approvando il progetto e stanziando circa 500.000 euro, abbiamo quindi il suo benestare e la gente sta aspettando da troppo; il tempo è esaurito» ha spiegato Girardi.

Conclusione: voto favorevole al quesito da parte delle minoranze, astensione della maggioranza, quesito non approvato, referendum bloccato. Il segretario comunale ha dichiarato la correttezza dell’azione svolta in aula. Anche chiamando in causa, eventualmente, il Difensore civico, il suo parere arriverebbe comunque con le ruspe già in azione.













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