Lavis, tre ventenni beccati al parco a bere alcolici 

Divieti ignorati. Qui come altrove c’è gente che non vuole adeguarsi alle misure anti-contagio Così i vigili del fuoco ora girano per il paese con il megafono invitando tutti a rimanere in casa


DANIELE ERLER


Lavis. I vigili del fuoco hanno iniziato a girare per il paese di Lavis, trasmettendo un messaggio con un megafono dalle loro camionette: «Si ricorda alla cittadinanza che è vietato uscire di casa se non per comprovate esigenze lavorative certificabili, situazioni di reale necessità e motivi di salute. Rimanete in casa, impediamo la diffusione del contagio». Il comandante Omar Giovannini spiega che anche a Lavis ci sono dei problemi: «Ci troviamo in difficoltà, perché ci sono persone che non rispettano i decreti. E così portano via risorse che potrebbero essere destinate ad altro. Vorrei chiedere alla popolazione di aiutarci e di stare a casa».

Persone da sensibilizzare

In effetti, in questi giorni le forze dell’ordine hanno scoperto delle persone che non avevano nessun motivo per stare fuori casa. Per esempio, qualche giorno fa tre ventenni sono stati beccati dai carabinieri al parco della Trento-Malé, mentre stavano bevendo degli alcolici. Ma è solo un esempio. Ci sono ancora persone che passeggiano in gruppo lungo l’Avisio. O altri che infrangono il divieto di ingresso nei parchi. «Noi dobbiamo essere multitasking, perché siamo impegnati nella normale attività di soccorso, ma allo stesso tempo siamo impegnati in supporto alle forze dell’ordine. Nel decreto del presidente del Consiglio è previsto che anche i vigili del fuoco possano contribuire nel controllo del territorio – spiega il comandante –. Però è importante sensibilizzare le persone che vedono la bella giornata e pensano di poter andare a fare la passeggiata. Non è così. I dati dell’epidemia sono preoccupanti. Ci sarà il tempo per tornare tutti insieme a uscire da casa».

Risorse da non distrarre

Anche perché c’è un altro aspetto da considerare. «Facciamo un esempio. Mettiamo che una persona vada a fare un giro in bicicletta, cada e si faccia male. Può accadere che debbano intervenire l’elicottero, i vigili del fuoco, i sanitari e le forze dell’ordine per i rilievi – aggiunge Giovannini –. Sono tutte risorse che in questo momento dovrebbero essere impegnate per l’emergenza sanitaria e non per una persona che ha deciso di non restare a casa. Questo può diventare un problema». Intanto, i vigili del fuoco – come le altre forze dell’ordine – in questo giorni devono seguire un particolare protocollo, innanzitutto per la loro sicurezza. Sono tutti protetti con le mascherine, i guanti e gli occhiali. Si muovono in maniera differente rispetto al solito, cercando di mantenere le distanze il più possibile. È una forma di cautela: perché la priorità è di mantenere attivi i servizi base. Potrebbe bastare il contagio di un singolo vigile del fuoco per mettere in quarantena tutti gli altri. Anche per questo i soccorritori hanno bisogno dell’aiuto dei cittadini. Basta solo restare a casa.













Scuola & Ricerca

In primo piano