In quindici anni 85 mostre Il Comune sponsor d’arte 

Patrimonio oggettivo e culturale. L’amministrazione di Mezzocorona così ha collezionato più di 50 opere, ora esposte in varie sedi istituzionali, e promosso iniziative e collaborazioni  


ANNA TAVA


Mezzocorona. Di anno in anno, di mostra in mostra, con le 82 organizzate dal 2004, per fine anno saranno 85, essendocene tre già concordate. Con queste iniziative culturali il Comune ha acquisito un patrimonio artistico che conta più di 50 pezzi; si tratta dei quadri che la maggior parte degli autori ha regalato al Comune quale segno di gratitudine per l’ospitalità gratuita nella sede della Vicinia. Le opere sono state poi collocate in biblioteca, negli uffici o in altre sedi istituzionali, portando fantasia e colore in quei luoghi. Alcune, come la composizione con orologio, di Marta Sala, collocata sopra la postazione delle bibliotecarie, è stata creata appositamente.

Non solo artisti locali

«Oltre a questo patrimonio oggettivo, le mostre hanno sicuramente sviluppato nella popolazione maggiore sensibilità verso l’arte e le sue innumerevoli forme» commenta Margherita Faes, la referente della biblioteca intercomunale di Mezzocorona e Roveré della Luna, che racconta: «Siamo partiti dagli artisti locali e ci siamo poi allargati anche a soggetti di zone più distanti, cercando di offrire una vasta gamma di interpretazioni». Ci sono state mostre di illustrazioni per l’infanzia, ma gradite anche dagli adulti, come quelle di Daniela Webber o di Nella Valentini; mostre di mosaico innovativo (Thomas Belz), di scultura (Garcia Arribas), quella più recente di grafica, di Ilario Dalvit, di pittura realistica o astratta. I nomi sono tanti e tutte le esposizioni sono state apprezzate. Alcune in particolare vengono ricordate con ammirazione, come quella dei favolosi animali di Maurizio Boscheri, divenuto artista internazionale, o di Claudia Salvadori, che, dopo aver esposto per la prima volta nel palazzo della Vicinia, ha fatto più di cento mostre arrivando quest’anno ad essere citata nel catalogo Mondadori. Mario Colombelli è stato talmente gradito che, a distanza di tempo, ha dato forma ad una seconda esposizione, totalmente diversa. Qualche artista è morto lasciando una bella memoria di sé.

I laboratori a scuola

Oltre ai complimenti, gli artisti hanno avuto occasione di vendere quadri o di ricevere commissioni, in particolare Evandro, che dipingeva scorci del paese. Spesso un’opera veniva acquistata dalla Cassa Rurale, cosa che ora non accade più; erano altri tempi, in cui anche le istituzioni comperavano arte. Ma c’è un altro fattore importante che le mostre hanno prodotto: «Molte volte hanno dato vita a collaborazioni straordinarie, per corsi e laboratori tenuti dagli stessi artisti, che hanno permesso ai bambini delle scuole di sperimentare varie tecniche pittoriche e di scoprire elaborazioni inaspettate del colore, del segno e del pensiero» ricorda con orgoglio Faes. Entro l’anno la Vicinia ospiterà altre tre mostre, continuando una tradizione che ha costruito bellezza e capacità di formarsi un proprio gusto estetico.













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