L'INTERVISTA CHRISTIAN GIRARDI, SINDACO DI MEZZOLOMBARDO 

«Il nostro progetto civico qui ha funzionato bene» 

Cinque anni di amministrazione. Sicuramente, dice il primo cittadino, non sono stati risolti tutti i problemi, ma almeno l’80% del programma elettorale 2015 è stato realizzato


Marco Weber


Mezzolombardo. «È stata un'esperienza impegnativa, ma lo avevamo messo in preventivo. Sapevamo e dovevamo metterci un impegno quotidiano». Inizia con questa premessa l'intervista al sindaco uscente Christian Girardi, dedicata alla sua esperienza amministrativa.

«Sicuramente – continua il primo cittadino – non abbiamo risolto i problemi di tutti e sicuramente abbiamo detto anche dei no, perché la politica è anche dire no a volte. Però credo ci debba essere riconosciuto che chiunque è venuto a chiederci udienza ha trovato gli amministratori disponibili ad ascoltare e a ragionare. Non tutti i problemi sono stati risolti, ma si è cercato di impegnarsi quotidianamente per tutti». A remare contro, precisa Girardi, un marasma di burocrazia incredibile, così pesante da provocare momenti di scoramento. Ma la voglia di fare ha sempre avuto la meglio. In un clima di condivisione delle responsabilità. «Non è mai stato il lavoro di una persona sola ma di una squadra, a partire dagli assessori per arrivare ai consiglieri comunali e alle persone che girano attorno alle nostre tre liste civiche. Tutti hanno fornito un contributo determinante. Il confronto aiuta sempre a migliorare, a raddrizzare il tiro, correggendo e migliorando e magari modificando in corso d'opera decisioni che evidentemente erano migliorabili. Detto questo, noi siamo soddisfatti di quanto fatto, perché abbiamo sempre predicato che la politica deve essere concretezza e concreti lo siamo stati quanto più ci è stato possibile. La gente è stufa di una politica fatta di tante chiacchiere e poca concretezza. Noi siamo orgogliosi del fatto che il nostro programma elettorale del 2015 non è stato messo in un cassetto e dimenticato dopo la vittoria ma oggi, come avremo modo di dimostrare nei prossimi mesi ai nostri concittadini, è per l'80% abbondante, forse sarebbe meglio dire 85%, stato realizzato. Invito tutti ad andare a prendersi quel programma e guardare se quello che avevamo promesso di fare è stato fatto oppure no».

Sembra di capire che vi ripresenterete. Se è così, con quale formula?

«Come già anticipato alla fine dell'estate, ci ripresenteremo e lo faremo con la medesima formula. Siamo fermamente convinti che in una cittadina qual è Mezzolombardo un progetto civico come il nostro sia la formula vincente. Ci presenteremo con le nostre tre liste civiche».

Nessun apparentamento con liste di partito?

«Siamo stati contattati da tanti gruppi politici e a tutti abbiamo spiegato che noi non facciamo accordi con i partiti. Io non ho nulla contro i partiti, anzi credo che se ci fossero ancora le scuole di partito che c'erano vent'anni fa oggi non avremmo il panorama politico desolante che invece abbiamo nel quale faccio veramente fatica a riconoscermi ovunque mi giri. Detto questo, credo che per amministrare una cittadina come Mezzolombardo bisogna essere liberi da condizionamenti partitici e soprattutto bisogna sapere che si deve rispondere prima di tutto, direi esclusivamente, ai cittadini. Noi non vogliamo doverci preoccupare di dover rispondere agli interessi legittimi, sia chiaro, dei partiti. Vogliamo rispondere solo ai cittadini. Ciò non toglie che se ci sono persone convinte che il nostro sia un progetto politico vincente, le porte sono aperte».

E se qualche partito vi proponesse di appoggiarvi apertamente, ovviamente con relativo simbolo?

«No, non ci interessa».

Come definisce i rapporti avuti con le minoranze?

«Se andiamo a vedere la storia politica di Mezzolombardo degli ultimi trent'anni, credo di poter affermare che non c'è mai stato un clima così disteso in consiglio comunale. C'è stata la vicenda dei tigli, dove la discussione è stata animata, ma il rispetto reciproco non è mai mancato. Abbiamo cercato sempre di coinvolgere le minoranze, almeno finché non ci è stato chiaro che la volontà di collaborare non c'era e quindi abbiamo proseguito nel portare avanti quanto previsto da nostro programma». Risposta alquanto diplomatica, vien da sottolineare per dovere di cronaca, tenendo conto che le minoranze tutte, nessuno escluso, hanno lamentato non molto tempo fa in forma scritta i cattivi rapporti con il sindaco.

Un ultimo accenno Christian Girardi lo rivolge ai rapporti con le amministrazioni dei comuni limitrofi, che definisce produttivi perché improntati alla massima collaborazione e stima reciproca. «Abbiamo dato rispetto e abbiamo ricevuto rispetto».















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