«Il carnevale deve essere vissuto con nuovo spirito» 

La polemica a Lavis. La notizia dell’assenza dei carri allegorici ha scatenato reazioni a pioggia Scaramuzza (Pro loco): «Cambiamo atteggiamento, occorre entrare nella festa da protagonisti»


Daniele Erler


Lavis. Sarà dunque un carnevale senza carri allegorici quello in programma a Lavis giovedì, lo avevamo anticipato domenica sul Trentino. Ma è bastata la notizia per far correre sul web le solite insinuazioni, i sospetti e le dietrologie. Come se questa notizia nascondesse in realtà altro, non è ben chiaro cosa. Così Paolo Scaramuzza, presidente della Pro loco, questa volta ha deciso di rispondere, in una lunga lettera, direttamente ai lavisani. Un modo per fugare i dubbi, ma anche un appello a tutti i cittadini: chi vorrebbe un carnevale diverso, più che criticare forse dovrebbe partecipare all’organizzazione.

Un carnevale senza carri

In realtà il caso di Lavis non è isolato. Un po’ ovunque in Trentino si susseguono le notizie di paesi che stanno pensando di rinunciare alle sfilate dei carri allegorici. Ci sono limiti legati alla sicurezza che fa lievitare i costi. E così sono gli stessi organizzatori che spesso rinunciano a partecipare al carnevale. Scaramuzza spiega che la pro loco ha ricevuto quattro richieste: tre per i gruppi mascherati (che si muovono a piedi) e solo una per i carri allegorici. «Al momento della richiesta, il carro non aveva però la documentazione necessaria per poter procedere serenamente all’organizzazione della sfilata. Sta all’organizzatore decidere quanti occhi chiudere. Non avendo né l’esperienza e né la tranquillità necessaria per concedere deroghe, ho preferito sgravare di ulteriore stress il direttivo della Pro Loco, già oberato dagli impegni amministrativi e dai preparativi per gli eventi estivi. Così ci siamo concentrati per tempo sulla pianificazione di una sfilata per gruppi mascherati che impegnerà un centinaio di maschere. Ho spiegato la questione al gruppo del carro ma non ho ricevuto risposta. Ricordo poi che oltre alla sfilata c’è il momento di festa in piazza garantito in buona parte dalla rassicurante presenza dei soliti, direi storici, volontari: la maccheronata, il servizio piatti su cauzione, l’intrattenimento danzante, il truccabimbi, la conduzione della sfilata».

L’invito a partecipare

Eppure, soprattutto nei commenti su Facebook, c’è chi si concentra soltanto sull’assenza dei carri, dimenticando il resto della festa (che continua quest’anno fino a domenica). L’invito di Scaramuzza è di «cambiare atteggiamento». «Ci si può rendere conto che i tempi sono cambiati e che non saranno più i carri allegorici a donarci quel senso di stupore del tempo carnevalesco».

In che modo? Cercando «di uscire dalla veste di spettatore televisivo, freddo, passivo verso lo svolgersi dell’evento, quasi come un consumatore di quello che succede. Si può invece entrare nella festa da protagonista e sentirla propria. Il carnevale fin dalle sue radici è sempre stato per gli adulti un modo di stravolgere per un giorno il proprio modo di vedere il mondo - conclude il presidente della Pro loco - Prendete un giovedì di ferie, siate re e regine di questo vostro carnevale riciclone».

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