Grumes, “buon vivere” in vetrina 

Nel piccolo paese dell’alta val di Cembra da domani c’è il festival “Cittaslow”



GRUMES. Sono ormai più di dieci anni che a Grumes, nell’alta val di Cembra, si sta combattendo una battaglia contro lo spopolamento. E lo si fa con un nuovo modello: il cosiddetto turismo sostenibile di comunità.

Da domani in paese ci sarà il festival di “Cittaslow” ed è una sorta di vetrina di questa filosofia: l’idea è di puntare sul “buon vivere”, valorizzando le proprie risorse e presentandole anche ai turisti.

“Cittaslow” è in realtà una rete internazionale che unisce le città che hanno questo stesso approccio: ma Grumes non è solo l’unica in Trentino a farne parte (dal 2011), è ad oggi anche il rappresentante più piccolo al mondo. In paese vivono circa 450 persone. Nell’ultimo secolo il numero di abitanti si è più o meno dimezzato. Una decina di anni fa si era sull’orlo del baratro: Grumes rischiava di diventare un paese fantasma, vissuto solo dagli anziani.

Per reagire, il Comune ha creato una società – la Sviluppo Turistico Grumes – con l’obiettivo di investire sul territorio e ridare opportunità economiche. Le quote sono al 51% del pubblico, mentre il resto dei soci sono privati cittadini, operatori economici, associazioni ed enti, anche extra-territoriali. Gli edifici pubblici dismessi sono stati riconvertiti: in un ostello, una locanda e un rifugio. Sono stati ideati itinerari tematici (come il sentiero dei vecchi mestieri e il giro dei masi). Sono nati nuovi progetti culturali e di promozione del territorio. E sono stati sviluppati anche sistemi di risparmio energetico e sostenibilità ambientale (come la centrale a biomassa e l’utilizzo dei pannelli solari). Nel weekend si darà lustro a tutto questo, con un denso programma di eventi, musica e spettacoli, da contorno al mercatino di prodotti enogostronomici locali e provenienti da altre “cittàslow”. (d.e.)













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