Catena davanti al negozio «Vogliono farmi chiudere» 

La protesta. Da 37 anni Cristina vende vestiti e giocattoli in via Rosmini a Lavis. Lo scalino  all’entrata secondo il condominio è pericoloso. «Ma in vent’anni non è mai successo nulla»



Lavis. «Sembra quasi che vogliano farmi chiudere: non è giusto». Cristina ha un negozio al piano terra di un condominio, in via Rosmini a Lavis: a pochi passi dal centro. Sono 37 anni che vende vestiti e giocattoli. Da qualche giorno, proprio davanti all’entrata e alle vetrine, le hanno messo una catena di colore rosso e bianco, di quelle che di solito si vedono nei cantieri, con due lucchetti a tenerla chiusa: «Me lo ha comunicato l’amministratore del condominio dove ho il negozio: loro dicono che lo scalino non è a norma, per questioni di sicurezza, perché è troppo alto. Ma sono vent’anni che è così e finora non è mai successo nulla. Se mi guardo attorno, vedo altri posti dove gli scalini sono uguali a questo. Ci sono rimasta male, mi sembra un dispetto».

Pochi resistono

Sono anni che Lavis vive una crisi del commercio: le serrande hanno iniziato ad abbassarsi e i negozi a chiudere, uno dopo l’altro. Basta fare un giro nel centro storico per rendersene conto, con le scritte “affittasi” che hanno sostituito le insegne. Ci sono però alcune attività che resistono e che mantengono viva l’anima del paese, nonostante le difficoltà. Di solito raccolgono i frutti di una vita passata dietro al bancone, a costruire rapporti diretti con i clienti: «C’è chi veniva qui da bambino e torna ora che è adulto. Sono passate le generazioni». Un tempo il negozio si chiamava “Bottega artigiana”, da qualche anno ha cambiato il nome in “Cristina moda e gioco”. Prima era specializzato in articoli regalo e giocattoli, ora vende soprattutto vestiti, per bambini ma non solo. Oltre a Cristina, nel negozio lavorano due dipendenti: «È soprattutto per loro che mi dispiacerebbe chiudere. Negli ultimi anni il negozio si è mantenuto bene, adesso abbiamo paura».

Un cartello giallo

In realtà nel negozio si può entrare senza problemi, passando dalle rampe ai due lati. Solo che la catena, montata la settimana scorsa, è proprio davanti all’entrata. Ora è la prima cosa che si nota, anche da lontano. Dà un senso di abbandono, quasi che il negozio fosse chiuso o ci fossero lavori in corso. Per cercare di evitare ogni possibile equivoco, Cristina ha appeso un cartello di colore giallo, con la scritta “Negozio aperto”. Ma nel commercio conta anche l’aspetto estetico e la catena non aiuta a dare una buona impressione: «Nell’assemblea di condominio mi avevano detto che avrei potuto togliere la catena almeno mentre il negozio è aperto, poi evidentemente hanno cambiato idea e mi hanno autorizzata a rimuoverla solo per il carico e lo scarico – si sfoga Cristina –. Forse si poteva trovare un’altra soluzione, ma così non è stato. È un peccato, perché io ho buoni rapporti con la maggioranza dei condomini. C'è però una minoranza che sembra quasi voglia farmi chiudere».















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