Ai Furli di Lavis tutti “armati” di pinze e scope per i rifiuti

Lavis. Un intero quartiere armato di pinze e scope per dare la caccia ai rifiuti. Si può riassumere così l’iniziativa che si svolgerà domani alle 14, a partire dal quartiere dei Furli di Lavis. Siamo...



Lavis. Un intero quartiere armato di pinze e scope per dare la caccia ai rifiuti. Si può riassumere così l’iniziativa che si svolgerà domani alle 14, a partire dal quartiere dei Furli di Lavis. Siamo in una zona del paese isolata sulla collina, a pochi passi da Pressano. Qui da un paio di anni ha preso piede un progetto – chiamato “La città invisibile” – che tecnicamente si definisce di “welfare generativo”.

Cambiare dal basso

L’idea è di cambiare le cose partendo dal basso: con le iniziative che coinvolgono direttamente i cittadini, si vuole creare un nuovo spirito di comunità, fra persone che pur vivendo nello stesso quartiere neppure si conoscevano e che ora possono invece scoprire il piacere di fare le cose insieme. Il progetto nella sua interezza è finanziato dalla Fondazione Caritro e dalla Provincia di Trento, con la partecipazione del Comune di Lavis e della comunità di valle Rotaliana Königsberg. In questo contesto e fra le tante altre iniziative, l’anno scorso un gruppo di cittadini dei “Furli” aveva organizzato un pomeriggio di pulizia comunitaria del quartiere. L’iniziativa era stata un successo e aveva visto la partecipazione di una cinquantina di persone, piccoli e grandi, impegnati nel prendersi cura degli spazi e dei beni comuni.

Si replica

Quest’anno quindi si replica: anzi, con la collaborazione dell’Oratorio “San Giuseppe” la pulizia sarà estesa anche al borgo di Pressano. L’appuntamento è quindi per domani alle 15, con due punti di ritrovo: uno al parchetto di via Furli e uno al piazzale dell’Oratorio di Pressano. Al termine del pomeriggio, tutti i partecipanti si ritroveranno per una cena in compagnia all’Oratorio di Pressano. Per il Comune è un’altra occasione per promuovere un pomeriggio di cittadinanza attiva, sperando poi che altri quartieri seguano l’esempio. D.E.













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