ambiente

In Trentino 700 nuovi ettari di impianti a goccia per risparmiare acqua

Si parte dalla piana Rotaliana, ma la conversione è in arrivo anche a Mattarello e Ala. Il Consorzio Trentino di Bonifica: investimenti per oltre 32 milioni



TRENTO. Dagli impianti a pioggia a quelli a goccia. Passa da questa “rivoluzione” nei campi in Trentino, dopo un’estate di fortissima siccità, l’obiettivo di risparmiare una risorsa sempre più preziosa come l’acqua: sono altri 700 gli ettari di territorio che saranno irrigati con sistemi innovativi in Rotaliana, nella zona di Mezzocorona, San Michele, Nave San Rocco e Terre d’Adige.

E interventi di conversione sono previsti anche nei distretti di Chizzola d’Ala e Mattarello nonché di innovazione e razionalizzazione di impianti esistenti a Pressano, Zambana e Ischiello di Lavis.

Un importante progetto di irrigazione, anche con finalità rivolte all’utilizzo civile dell’acqua e in funzione antincendio, sarà realizzato in Val di Gresta.

Ruotano attorno a questi assi di sviluppo le traiettorie future del Consorzio Trentino di Bonifica, l’ente che si occupa della salvaguardia del territorio agricolo dagli allagamenti in un’area di oltre 14.000 ettari lungo la valle dell’Adige da Roverè della Luna fino a Borgo Sacco. Se n’è parlato nella giornata di studio che si è svolta il 14 ottobre al Muse di Trento, promossa dal Consorzio con l’Associazione Nazionale dei Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue in occasione dell’avvio della bonifiche agrarie inaugurate esattamente cento anni fa a San Donà di Piave.

“L’attività del Consorzio – ha spiegato il presidente Luigi Stefani – è passata dalla classica bonifica alla gestione oculata dell’acqua fino allo sviluppo complessivo dell’agricoltura”. Per Stefani è necessario proseguire nel lavoro fin qui svolto insieme a Provincia, Comuni, Consorzi di Miglioramento Fondiario, organizzazioni agricole e cooperative: captazione e accumulo della risorsa idrica, distribuzione oculata e sviluppo infrastrutturale del territorio agricolo saranno pertanto le strategie del futuro per un ente che, grazie all’intercettazione di misure e risorse a livello europeo, nazionale e provinciale ha messo a punto nuovi investimenti per oltre 32 milioni a favore dell’agricoltura trentina.

“Questi progetti e queste realizzazioni – ha affermato Francesco Vincenzi, presidente di Anbi - fanno del Consorzio Trentino di Bonifica e degli altri enti di questo tipo attivi nel nostro paese dei veri e propri strumenti della transizione ecologica”. Vincenzi ha delineato il nuovo profilo operativo ed organizzativo dei Consorzi di bonifica che saranno impegnati lungo tre assi di sviluppo: la lotta ai cambiamenti climatici, la transizione verso un nuovo modello di sviluppo ed energetico e la gestione dell’economia nell’epoca dei nuovi conflitti.

“Per questo è necessario – ha ribadito Vincenzi – lavorare sulla crescita culturale al fine di migliorare il rapporto fra il mondo agricolo e i cittadini/consumatori”. Per questo è però necessaria una politica che ponga al primo posto l’importanza di investimenti strutturali sbloccando sia le risorse europee che quelle nazionali a partire dalla prossima finanziaria. “La vera grande opera – ha rilanciato Vincenzi – è la manutenzione del territorio”.













Scuola & Ricerca

In primo piano