provinciali 2023

Il Patt dà l’ok all’accordo con Fugatti: via libera dalla giunta del partito

Ieri sera la riunione: 2 contrari e 6 astenuti su 29 votanti: «No a un’inutile corsa solitaria». Mandato al segretario Marchiori per un’intesa che garantisca l’appoggio tecnico



TRENTO. Via libera all’accordo con Fugatti per le provinciali di autunno. E’ questo il senso della delibera approvata ieri sera (16 febbraio) dalla giunta del Patt: due i contrari, 6 gli astenuti su 29 votanti.

Il mandato al segretario Simone Marchiori – si legge nella nota del partito – è «ad approfondire con il candidato presidente Fugatti, quale rappresentante dei partiti e delle liste civiche che attualmente hanno deciso di sostenerlo, i termini e i contenuti di un possibile accordo per garantire l'appoggio tecnico, basato sui punti imprescindibili già consegnati al Presidente e sul programma che il Patt andrà ora ad approfondire».

«Un mandato preciso e diretto, che punta a valorizzare il peso e la riconoscibilità dell'apporto delle due Stelle Alpine per dare ai trentini le risposte che si attendono», sottolinea il Patt. 

La giunta esecutiva del partito si è riunita, comprensiva dei rappresentanti dei Giovani e delle Donne Autonomiste ed allargata anche ai coordinatori di Valle.

All'ordine del giorno, la relazione del segretario Simone Marchiori sulla situazione politica e, in particolare, sul nodo alleanze alla luce della disponibilità di Fugatti ad accogliere gli spunti programmatici imprescindibili redatti dalle Stelle Alpine.

Il segretario ha ripercorso tutte le interlocuzioni avute con i vari soggetti politici, «a dimostrazione – dice la nota – che in questa delicata fase nulla è stato lasciato di intentato». Marchiori è poi passato a illustrare i contenuti dell'incontro con Fugatti, concludendo il suo intervento con la richiesta ai presenti di «esprimersi liberamente con tutte le considerazioni e le riflessioni del caso, così da giungere ad una decisione chiara, frutto di una sintesi esaustiva ed efficace, capace di scongiurare da un lato il logoramento interno e dall'altro una inutile corsa solitaria, così da far tornare il Patt protagonista della scena politica».

E’ seguito il dibattito e quindi il voto sulla delibera, passata a larga maggioranza. 













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