il caso

Gli esercenti trentini: "Bollette anche quintuplicate, aumentiamo i prezzi del 10% e cerchiamo di fare economia»

La presidente Roman: «C’è chi apre solo la sera o nelle feste, chi applica fotocellule alle luci e contatori agli apparecchi» (foto Ansa)



TRENTO. "Il riscaldamento adesso è il punto cruciale. Ognuno cercherà di arrangiarsi in base alla sua situazione: c'è chi è inserito all'interno di un condominio e deve per forza adeguarsi ai suoi ritmi". Fabia Roman, presidente della Fipe del Trentino, racconta le sfide che i gestori dei pubblici esercizi dovranno affrontare nelle settimane a venire.

"Siamo - dice - veramente alle strette: le bollette sono aumentate di tre, quattro volte, in alcuni casi anche di cinque, anche se si è vista una leggera flessione nel mese di settembre rispetto a quello di agosto. Stiamo vivendo un'altra pandemia, anche se forse ora la crisi è peggiore, perché allora tutto era fermo e sono state portate avanti delle azioni per aiutarci, mentre adesso i pagamenti che durante il Covid erano stati bloccati sono ripartiti".

Il settore dei pubblici esercizi, spiega Roman, non permette un risparmio di energia cospicuo. "I frigoriferi - precisa - devono essere tenuti accesi, così come la macchina del caffè e ovviamente la luce". Le prime avvisaglie ci sono state già l'anno scorso, ma è da marzo che sono arrivate le prime bollette pesanti e che i titolari stanno tentando di mettere in campo delle soluzioni.

"Alcuni inseriscono delle fotocellule in modo che le luci del locale si accendano e si spengano in base alla luminosità esterna - afferma Roman -, altri mettono dei contatori ad ogni apparecchio per capire esattamente quanto consuma, oppure staccano alcuni macchinari la sera e li riaccendono al mattino. Si cerca di fare economia, ma è un'economia da poveri, perché non riesce a risolvere il problema, anche se per noi sono briciole vitali".

I pubblici esercizi, prosegue Roman, stanno aspettando "un segnale da parte del governo". Nel frattempo hanno aumentato i prezzi del listino di un 10%, mentre alcuni bar e ristoranti hanno deciso di aprire solo la sera o per le festività, "quando sono sicuri che ci sarà afflusso".

"A livello nazionale - conclude Roman - la Fipe si è spesa per aumentare il credito di imposta al 30%, abbassando la soglia dei chilowatt a 4,5, così da estendere la possibilità di accedervi anche alle piccole imprese. In questo momento stiamo aspettando che lo portino al 50%".













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