Vigili del fuoco “scollegati” dall’emergenza a Valdaone 

Il caso. Un pescatore cade nel torrente a Malga Leno, scatta l’allarme, arrivano elicottero  e soccorso alpino ma ai pompieri accorsi non dicono cosa fare. «Non è la prima volta che accade»


Stefano Marini


Valdaone. Pur risolto in maniera positiva, un incidente in montagna avvenuto giovedì scorso nel Comune di Valdaone scatena accese polemiche e fa emergere supposti ritardi di comunicazione e difficoltà di coordinamento fra le organizzazioni che gestiscono i soccorsi.

Giovedì sera, località malga Leno, sentiero non distante da malga Boazzo. Con le condizioni meteo in distinto peggioramento, una coppia di pescatori decide di dichiarare chiusa la propria giornata all’aria aperta e imbocca la via del ritorno. Verso la fine del sentiero uno dei due sportivi si appoggia alla staccionata che lo delimita, ma il manufatto cede di schianto e il malcapitato precipita nel torrente sottostante. Ne consegue un trauma cranico e per evitare guai peggiori il suo compagno di avventura fa scattare solerte la macchina dei soccorsi. A breve arriva in loco l’elicottero del servizio antincendio che inizia a operare nonostante il maltempo. Lo seguono i vigili del fuoco volontari di Daone, che però non riescono a contattare in alcun modo i colleghi e, privi di istruzioni, si trovano in condizione di non poter intervenire. L’elicottero ad un certo punto torna alla piazzola di Daone, dove preleva il personale del soccorso alpino, torna sul luogo dell’incidente e riesce quindi a recuperare il pescatore ferito, concludendo l’intervento. Ci vorranno però ancora parecchi minuti prima che i vigili del fuoco volontari vengano informati del buon esito della vicenda e venga loro accordato il permesso di allontanarsi.

Questa la ricostruzione di quanto avvenuto giovedì sera riportata dal comandante dei vigili del fuoco volontari di Daone, Alberto Ghezzi, il quale sottolinea però di averne avuto piena contezza solo a cose fatte.

«In 35 anni da volontario non avevo mai visto una cosa del genere – dice Ghezzi – la centrale del 112 ci ha allertati alle 19.18 per dare supporto all’elicottero che era stato inviato in zona. Alle 19.38 eravamo già in 8 a Boazzo, pronti a intervenire. Sopra le nostre teste potevamo sentire l’elicottero ma non vederlo perché il tempo stava peggiorando. Ho personalmente provato a contattarlo una decina di volte ma è stato impossibile. Ho quindi informato la centrale del 112 che a sua volta non ha avuto miglior fortuna. Ad un certo punto abbiamo sentito l’elicottero allontanarsi. In seguito ho saputo che si era recato a Daone a recuperare il personale del soccorso alpino, col quale purtroppo è risultato impossibile stabilire alcun contatto, sebbene abbiamo scoperto dopo non fossero posteggiati lontani dai nostri mezzi. Quando abbiamo sentito l’elicottero allontanarsi una seconda volta abbiamo chiamato di nuovo la nostra centrale, che ringrazio perché ce l’ha messa tutta, chiedendo se potessimo allontanarci. Purtroppo c’è voluto parecchio tempo prima che trovassero conferma e ci potessero dare l’ok. Non posso nascondere che io e i miei uomini siamo amareggiati e delusi. Non ci sembra possibile che nel 2020 in Trentino con i mezzi e le risorse a disposizione possano verificarsi disguidi simili. Per questo ho proposto al nostro ispettore distrettuale Andrea Bagattini di stilare una lettera a firma di tutti i comandanti delle Giudicarie tramite la quale venga stigmatizzato quanto avvenuto. In questo genere di interventi la rapidità d’intervento e il coordinamento fra le forze di soccorso sono fondamentali e possono fare la differenza fra la vita e la morte delle persone».

Andrea Bagattini, l’ispettore del distretto dei vigili del fuoco delle Giudicarie conferma che la problematica esiste e non si limita ad un singolo evento. «Purtroppo da alcuni mesi riscontriamo poca comunicazione fra la centrale del 112 e questo si ripercuote sulla capacità di risposta da parte dei volontari, sia come tempistiche che per efficacia. Potrebbe essere solo un problema di comunicazione fra centrali a Trento, o forse un effetto dell’implementazione della centrale unica. Fatto sta che anche sugli incidenti stradali perché in passato venivamo allertati molto più rapidamente. Quali siano le ragioni, serve andare a fondo e risolvere quanto prima le criticità evidenziate».















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