Nuovo “tetto” al tennis, sarà festa 

Sabato 16 inaugurazione con la banda per la copertura in lamellare e la pavimentazione semi-veloce


di Elena Baiguera Beltrami


PINZOLO. Era un’opera che attendeva da tempo immemorabile a Pinzolo e che finalmente il 16 giugno vedrà la luce con l’inaugurazione ufficiale. Stiamo parlando della copertura del campo da tennis numero 4, recentemente ultimata. A partire dal primo pomeriggio di sabato 16 giugno dunque avranno inizio i giochi per bambini, a seguire la sfilata della Banda Comunale, quindi il taglio del nastro e la cerimonia, con la partecipazione delle autorità locali e di Cecilia Meffei, atleta olimpica, a far da Madrina all’evento. Grande soddisfazione dunque in tutto il direttivo del Tennis Club Pinzolo, con il presidente Tarcisio Bonapace e Fabio Vidi giudice federale, il quale fu anche uno dei fondatori del Tennis Club rendenese.

La nuova copertura è stata realizzata in lamellare ed è stata montata dalla ditta Ferrari Carpenterie, l’illuminazione è opera della ditta Caola Impianti Elettrici. La copertura in lamiera è stata realizzata da Ferrari VPR e la parte edile da Valentini Costruzioni, il tutto sotto la direzione dello studio Tecnico Armani, di Caderzone Terme. Per quanto concerne la pavimentazione si tratta di un Comfort semi-veloce, l’illuminazione Solljus è all’avanguardia ed a basso consumo e gli spazi perimetrali per ospitare i tornei maggiori, ne fanno uno dei campi da tennis più appetibili della zona ed uno dei più avanguardistici, in termini di nuove tecnologie utilizzate, di tutto il Trentino. Mancano ancora la chiusura ed il riscaldamento del campo, che verranno presto aggiunti. Inutile dire che si tratta di una chance in più per il comparto turistico dell’alta Rendena, ma questo fattore non rappresenta l’unico motivo di orgoglio in paese. Esiste infatti anche una tennis School a Pinzolo e un folto gruppo di soci agonisti e di appassionati giocatori locali, i quali ora potranno incrementare l’attività del Tennis Club Pinzolo anche durante le giornate di maltempo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano