Michele Cereghini oggi ritorna a fare il sindaco

Pinzolo. «Sono rientrato in Comune alle 16.30. Ho ricevuto notifica a Trento al Commissariato del Governo alle 12. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarò al lavoro». Poche parole inviate via social,...



Pinzolo. «Sono rientrato in Comune alle 16.30. Ho ricevuto notifica a Trento al Commissariato del Governo alle 12. Domani (oggi per chi legge, ndr) sarò al lavoro». Poche parole inviate via social, ma confermano l’annuncio: il sindaco di Pinzolo, Michele Cereghini, può torna a svolgere la carica per la quale era stato eletto dai proprio compaesani. Il provvedimento fa seguito a quello assunto nei giorni scorsi dal tribunale del Riedame che aveva annullato il divieto di dimora che era stato deciso dal gip nei confronti del primo cittadino di Pinzolo. Il provvedimento era stato preso all’interno di una indagine che vede il sindaco indagato per peculato e turbativa d’asta.

Martedì il ritorno a casa

«L’esilio è finito», aveva commentato martedì scorso Cereghini non appena saputo della decisione del tribunale del Riesame. «Ho tirato un bel sospiro di sollievo - spiega il sindaco - erano fiducioso nella giustizia e la mia fiducia è stata ripagata. Ora spero di poter tornare a lavorare nell’ufficio del sindaco al più presto. Sono stato giorni difficili nei quali la vicinanza della mia famiglia e della gente di Pinzolo, è stata molto importante. E ora si riparte».

In Comune

E dunque oggi Cereghini riparte tornando a sedersi sulla poltrona che in municipio spetta al primo cittadino. La decisione era nell’aria già da martedì quando il tribunale del Riesame aveva annullato il divieto di dimora a Pinzolo dopo che l’avvocato di Cereghini aveva presentato ricorso sulla mancanza di motivazione del provvedimento. La richiesta di divieto di dimora per Cereghini era stata fatta dalla procura ed era stata firmata dal giudice il 15 aprile diventando esecutiva il giorno dopo. Il sindaco quel martedì era stato accompagnato dagli uomini della Finanza fuori da territorio comunale. Si era allontanato di pochi chilometri e la notizia aveva fatto il giro d’Italia: si trattava di un provvedimento straordinario nei confronti di un primo cittadino.













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