Masè non si ricandida a sindaco e presidente 

La decisione. L’avvocato, primo cittadino di Giustino e “capo” del Parco Adamello Brenta, ha deciso di terminare la sua attività amministrativa: «Dopo 5 anni ho realizzato le promesse»


Walter Facchinelli


Val rendena. Joseph Masè avvocato, sindaco di Giustino e presidente del Parco Adamello Brenta «non è disponibile a ricandidarsi nel 2020», conclude così la sua esperienza amministrativa. La notizia “come un fulmine a ciel sereno” promette di scuotere non poco la Val Rendena. Per l’attivismo che Joseph Masè ha messo nel proprio Comune che il primo agosto scorso ha ospitato la riunione della giunta provinciale. Per il suo dinamismo “senza paure” che ha contraddistinto la presidenza al Parco, dove ha preso posizioni nette contro l’ampliamento del demanio sciabile, i raduni di fuoristrada, i concerti nell’area protetta.

Perché non si ripresenterà nel 2020? Quando ci si mette al servizio della propria Comunità, si è consapevoli che questo porterà via molte energie e molto tempo alla propria famiglia, a sé stessi e al proprio lavoro. Si deve essere fortemente motivati dal desiderio di realizzare progetti fondati su una visione chiara. Cinque anni fa avevo questa motivazione, oggi non l’ho più. È naturale lasciare spazio ad altri.

Quali i motivi? Nel 2015 provenivo dall’esperienza di Assessore nel mio Comune, avevo individuato alcuni progetti da realizzare per migliorare Giustino. Dopo cinque anni, con soddisfazione e grazie al lavoro di tutto il Consiglio, le promesse o meglio quei progetti sono realizzati.

Quali i principali obiettivi centrati in paese? Giustino soffriva di qualità urbana, mancava attenzione al decoro urbano quotidiano. Le aree ecologiche erano dimesse, diversi impianti d’illuminazione erano obsoleti, i porfidi del centro erano rovinati, mancavano o andavano rinnovati pensiline, parco giochi e area sportiva, Ci siamo rimboccati le maniche e tutte le opere previste sono realizzate, ponendo attenzione e cura costanti al paese, anche grazie alla Squadra Intervento 19. Abbiamo dedicato molta attenzione al patrimonio montano, col rifacimento di cascine comunali e numerose strade di montagna, oltre a puntare su cultura e politiche sociali in capo al Vicesindaco Carmen Turri.

Si è parlato spesso di Parco Faunistico, a che punto siete?

In questi giorni è stata aggiudicata la gara per realizzarlo con inaugurazione a primavera 2020. È una grande soddisfazione vedere concretizzarsi questo progetto, fortemente voluto dal mio predecessore Luigi Tisi e condiviso da tutti i Sindaci delle Giudicarie, che hanno destinato una parte significativa del Piano Strategico territoriale a quest’opera che promette lustro, occupazione e indotto, non solo a Giustino ma a tutta l’alta Rendena.

Veniamo all’esperienza da presidente del Parco. Come sono stati questi anni?

Riassumere quattro anni di mandato di un ente così complesso in poche battute è difficile, perciò vorrei individuare due pilastri della mia presidenza. Da una parte, la volontà di riportare il Parco a concentrare tutte le attività sui principi fondanti di tutela e conservazione del nostro patrimonio naturale. Per questo il settore ricerca scientifica è stato unito all’educazione ambientale assegnando maggiori risorse all’attività di studio. Abbiamo stretto nuove collaborazioni con musei, enti di ricerca, università e avviato importanti progetti di studio, come quello per comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sull’ecosistema delle Dolomiti di Brenta.

L’altro pilastro? Data la riduzione di risorse economiche, è stato fondamentale attivare il costante monitoraggio delle spese divise in centri di costo. Implementando un valido sistema di controllo di gestione ora siamo in grado di sapere esattamente come sono spesi i soldi pubblici. Sappiamo con precisione quanto ci costano ricerca, educazione ambientale, gestione delle Case del Parco, mobilità, manutenzione dei sentieri e dove è necessario apportarvi dei correttivi.

Un esempio? L’attenzione alle spese ci ha portato a esternalizzare la gestione di Villa Santi, che aveva una perdita di circa 80.000 all’anno.

Lascia un Comune e un Parco senza rimpianti? Direi proprio di sì. Vado via consapevole di essermi speso al massimo delle mie capacità. A Giustino abbiamo attuato il programma politico presentato all’elettorato anzi, siamo andati oltre approvando la variante al Prg, su istanza di numerosi censiti. Al Parco ritengo di avere riportato ordine sotto l’aspetto organizzativo e per gli obiettivi da perseguire. Credo di avere tracciato una strada molto chiara, confido possa essere seguita da chi mi succederà.













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