castel condino - si trasferì negli stati uniti a 14 anni 

Mario Tarolli, un emigrante di successo

CASTEL CONDINO. Il comitato parrocchiale e la banda San Giorgio di Castel Condino hanno organizzato una serata per salutare Mario Tarolli, originario del paese, emigrato negli Stati Uniti. Mario è...



CASTEL CONDINO. Il comitato parrocchiale e la banda San Giorgio di Castel Condino hanno organizzato una serata per salutare Mario Tarolli, originario del paese, emigrato negli Stati Uniti. Mario è fratello del compianto insegnate Vittorino (deceduto pochi giorni fa) e dell'ex senatore Ivo.

Ad aprire l'incontro è stato don Vincenzo Lupoli, che ha ringraziato Mario per il generoso contributo donato alla parrocchia per la ristrutturazione delle campane. «Un riconoscimento e un grazie anche da parte dall'amministrazione che rappresento per l'iniziativa intrapresa dal suo prestigioso cittadino», ha aggiunto il sindaco Stefano Bagozzi.

E’ seguito il racconto di Mario, partito dal paese nell’agosto del 1958 a soli 14 anni con il cuore pieno di speranza. Ad accoglierlo negli Usa c’era una zia, sposata là, e che aveva da poco perso l’unico figlio. Nel 1962 era stato assunto da una compagnia americana a Solvey, lavorava dalle 23 alle 7, poi di giorno andava all’università. Dopo essersi laureato, nel 1967 è stato assunto dalla Manufacturing at Church & Dwight Co. Inc., all’inizio come addetto alla pulizia dei pavimenti poi via via fino ad arrivare alla prestigiosa carica di vicepresidente.

Alla domanda di come sia riuscito a diventare un manager così importante negli Usa, Mario risponde che «all’inizio ero molto attento a capire quali doti possedevano le persone di responsabilità nella compagnia. Ho preso ispirazione dall’onesta di uno, dalla puntualità dell’altro e dal modo in cui trattava i dipendenti l’altro ancora». Poi ha aggiunto: «Ho imparato tanto nel mio lavoro ed ho fatto una bellissima carriera fino ad arrivare ad essere il responsabile di dieci fabbriche negli Usa, una in Gran Bretagna e tre in Brasile per un totale di 2.500 dipendenti». Nel 2013, sei mesi prima di andare in pensione, dopo ben 46 anni di lavoro nella stessa compagnia, ad una delle sue fabbriche è stato dato il suo nome.

A chiudere la serata è toccato ad Andrea Gara, presidente della banda San Giorgio, che a ringraziato Mario del contributo che ha dato all’associazione omaggiandolo con una foto della banda e un libro sulla storia delle bande giudicariesi, scritto dal fratello Vittorino. (a.p.)













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