La neve non “spaventa” il cantiere del Lefay Resort 

Il direttore lavori Roberto Tettamanti illustra lo stato dell’arte a Ciampicioi Quasi completati acquedotto, illuminazione pubblica e fibra ottica


di Elena Baiguera Beltrami


PINZOLO. Inutile dire che sull’Hotel a cinque stelle che sta lentamente vedendo la luce in località Ciampicioi a Pinzolo, si stanno concentrando le curiosità, le domande, ma anche le aspettative di tutta la valle, se pensiamo che proprio in concomitanza della realizzazione di quest’opera in valle si sta seriamente pensando alimentare a metano le Giudicarie e tutta la Rendena fino a Madonna di Campiglio. Per non parlare dell’aspetto occupazionale (120 gli addetti previsti già all’apertura) e dell’indotto generato in termini di commesse alle imprese (quasi tutte locali) che già oggi sono all’opera nel cantiere e a quelle che entreranno a breve per gli impianti elettrici ed idraulici.

I lavori del “Lefay Resort e Spa Dolomiti” sono iniziati la scorsa estate e dopo le modifiche al progetto originario per razionalizzare l’area interessata dai servizi di urbanizzazione, ora si procede alacremente per rispettare le previsioni di apertura. Per l’inaugurazione ormai gli amministratori locali, la società di ingegneria all’opera nel cantiere e tutti i magazines specializzati parlano dell’estate 2019 e a giudicare dallo stato di avanzamento dello scavo si può pensare che i tempi, salvo eventi meteo straordinari, verranno rispettati. Il direttore lavori ingegner Roberto Tettamanti della Arti srl riferisce di un inverno rigido, con molta neve, ma che non ha ostacolato la tabella di marcia. Mentre scriviamo stanno per essere completati i sottoservizi dei vari corpi: un tratto di acquedotto sostituito, fognature, illuminazione pubblica, il posizionamento per la fibra ottica. Le opere di scavo verranno terminate già a fine febbraio, in quanto una prima gettata in cemento armato era già stata realizzata l’estate scorsa e da ora in poi si procede alacremente a realizzare il campione che verrà utilizzato per gli alloggi.

E l’entità dei lavori non è di poco conto, per questo secondo investimento di circa 60 milioni di euro (il primo si trova a Gargnano sulla sponda bresciana del lago di Garda) con il quale la famiglia Leali insegue un posizionamento d’eccellenza come brand di riferimento nella vacanza di lusso.

La struttura è composta infatti da un corpo centrale che ospiterà la reception, il bar, due ristoranti, due sale meeting e dei corpi laterali su più piani con 109 unità ricettive, delle quali 84 suite (a partire da 57 metri quadrati l’una) e 25 residenze che saranno poste in vendita con servizio di Rental Programme (riallocazione nei periodi di mancato utilizzo del proprietario). Ma la vera peculiarità di questa struttura sarà la Spa: una estensione di 5 mila metri quadrati (forse la più grande del Trentino) con piscine, saune, cabine trattamenti e quanto di più avanguardistico il settore wellness possa offrire. Le presenze sono stimate in 54.000 all’anno per un fatturato di 20 milioni di euro. Ultima, ma ultima curiosità in termini di importanza dal punto di vista ambientale: non mancheranno le tecnologie all’avanguardia in termini di risparmio energetico e consumi di acqua.













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