«Jacopo, una meravigliosa meteora» 

Santa Croce, folla al funerale di Reversi. Struggente ricordo dell’amata Erika e degli amici della “Compagnia del fil de fer”


di Graziano Riccadonna


SANTA CROCE DI BLEGGIO. «Voglio però ricordarti com’eri - pensare che ancora vivi - voglio pensare che ancora mi ascolti - e che come allora sorridi...” La canzone dei Nomadi “Lettera a un’amica” ha concluso l’ultimo viaggio di Jacopo Reversi, lo sfortunato giovane scomparso l’altro giorno all’età di soli 29 anni. La comunità del Bleggio si è stretta compatta intorno alla famiglia di Jacopo, mamma Wanda e papà Giulio, col fratello minore Simone, e la giovane moglie Erika, sposata i mesi scorsi, ancora del tutto incredula di quanto è avvenuto. Jacopo era appassionato della musica dei Nomadi, che hanno interpretato la canzone di Francesco Guccini scritta nel 1966 per la morte di un’amica sull’autostrada. All’uscita della bara, dopo l’applauso corale del migliaio di amici e compaesani presenti, la canzone dei Nomadi tiene letteralmente incollati al sagrato della bella pieve di Santa Croce di Bleggio per un buon lasso di tempo. Il tempo dei ricordi e delle nostalgie, del ricordo di una giovane promessa in tanti campi, dal calcio alla cooperazione, dalla socialità all’escursionismo, scomparsa troppo in fretta, come una meteora.

Riprendendo l’immagine della meteora, nell’omelia il parroco don Maurizio Toldo ha parlato di bellezza della vita richiamando il popolo di Dio alla considerazione di quel dono che è la vita. Tante le autorità presenti, tra cui il presidente della Federcoop Mauro Fezzi, il presidente delle Terme di Comano Roberto Filippi, il presidente del Ceis Dino Vaia, il consigliere provinciale Mario Tonina, che a suo tempo aveva assunto il giovane Jacopo alla Federazione Allevatori riscontrandone sempre impegno, volontà e adesione.

La notizia della malattia inesorabile lo scorso autunno aveva fatto il giro tra i conoscenti e gli amici, ed erano tanti, ma nessuno si aspettava un epilogo così veloce e drammatico. Tanto che a dicembre Jacopo aveva voluto comunque celebrare il matrimonio con l’amata Erika: in quell’occasione aveva fatto la solenne promessa agli amici di fare una grande festa non appena rimesso dalla malattia. Invece della festa il dolore. Ed erano in tanti, calciatori, dipendenti della Federazione Allevatori, dipendenti del Ceis, tutti increduli, come si è riscontrato nei discorsi funebri. A cominciare dal presidente Avis Alfonso Sottini e Nicoletta Carli del Ceis che ha ricordato come la scrivania di Jacopo sia vuota in attesa del ritorno. Fernanda Beozzo ha portato il ricordo struggente della Federazione Allevatori, mentre gli amici hanno delegato Luca Gusmerotti ad esprimere il loro dolore: «Reve.. eccoci qua! Non è l’ultimo saluto ma il primo di tanti momenti nei quali ci abbracceremo insieme a te. Se non ci puoi vedere siam io, Paris, Bombi, Litte, Calia, Zepola, Poncho, Salce e Kaka, insomma, hai capito, la compagnia del fil de fer! In questi ultimi mesi ci hai messo alla prova!» Infine lo struggente ricordo di Erika è stato letto da don Maurizio prima dell’abbraccio della folla.













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