Gli alberi schiantati saranno ammassati in località Lavino 

Bim e segherie hanno trovato la disponibilità della Provincia per un terreno a Storo dove depositare legname e biomassa


di Aldo Pasquazzo


BORGO CHIESE. A seguito il maltempo nell'ambito del Chiese vi sono circa 64.000 metri cubi di legname schiantato (pari a circa 3 volte la quantità che annualmente viene tagliata regolarmente) sparso su 93 aree diverse. A rilevarlo, davanti a una ventina di operatori e gestori di segherie del fondovalle e Ledro, Severino Papaleoni e Andrea Bagattini rispettivamente presidente del Bim del Chiese e tecnico incaricato a seguire il progetto legno all'interno della medesima struttura consorziale. Motivo del contendere analizzare nel dettaglio la questione commerciale e di utilizzo del legname da parte delle diverse realtà produttive. A prendere atto della situazione, nella sede dello stesso ente, l'assessore provinciale all'artigianato e commercio Roberto Failoni, i sindaci di Borgo Chiese Claudio Pucci, Ketty Pellizzari di Valdaone, Attilio Maestri di Pieve di Bono – Prezzo e Stefano Bagozzi per Castel Condino. Ad affiancare relatori e amministratori la dottoressa Lara Fioroni segretaria dell'ente sovracomunale.

Gli enti maggiormente colpiti risultano essere il Comune di Borgo Chiese con circa 24.000 mc e l’Asuc di Agrone con circa 12.000 mc. Il Bim per conto degli enti della valle gestirà in modo unitario la problematica schianti, affidando a ditte boschive specializzate le operazioni di taglio ed esbosco dei lotti.

«L’incontro – ha detto il presidente Papaleoni - intendeva non solo fare il punto della situazione ma nel contempo raccogliere il parere degli operatori le segherie circa la successiva commercializzazione del legname tagliato, cercando di creare una filiera del legno che vada a beneficio di tutti gli attori, sia pubblici che privati». Nel contempo è stata espressa la necessità di individuare nuove aree di deposito per il legname e la biomassa vista la notevole mole di alberi da tagliare nel giro di 2 – 3 anni per poter immettere gradualmente il legname sul mercato.

«Tale superficie – anticipa Bagattini – è quella in località Lavino a monte dello stabilimento Sapes che già appartiene alla Provincia e che come dislocazione si presta alla perfezione».

L’assessore Failoni , accompagnato dal suo capo gabinetto dottor Bella, ha sua volta fatto sapere di essersi già attivato presso il servizio provinciale all'industria al fine di mettere a disposizione dello stesso Bim quell'area onde rafforzare e proteggere il mercato del legno trentino.

Alla fine dell’incontro tutti i referenti hanno convenuto di sottoscrivere una dichiarazione congiunta condividendo intenti e progetto messi in atto in tempi ragionevoli dal Consorzio Bim in sinergia con la Provincia.















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