il racconto

Festival della Polenta, oltre quattromila presenze. Carbonera di Storo premiata dalla giuria

La rimpatriata contadina è giunta alla sua ottava edizione facendo il tutto esaurito



STORO. Interminabili code e oltre 1500 prenotazioni con una infinità di assaggi ma il grosso dell'utenza come sempre arriva da fuori mandamento. Statistiche alla mano landirivieni complessivo del Festival della Polenta di Storo di domenica scorsa può aggirarsi su circa 4 mila presenze o poco più.

La rimpatriata contadina conta otto edizioni.

La graduatoria di merito disposta dalla giuria tecnica e presieduta dal "decano" di categoria Giuseppe Casagrande si fa largo a fatica e assegna alla Carbonera di Storo il 1° posto con 50 punti mentre a 49 risulta Cimego con la Macafana e al 3°posto la Polenta di Noci del Bleggio;

La giuria popolare capovolge esiti e consensi dando alla Macafana il primo posto, subito dietro la Carbonera di Storo e in terza posizione Condino con gli Alpini.

Nel concorso degli spaventapasseri affermazione a sorpresa dove al primo posto si è piazzato la fondazione Casa di Riposo Villa San Lorenzo.

L'area espositiva è principalmodo concentrata su tre piazze distanziate pochi passi tra loro e dove trovare un posto auto era un po' problematico.

Lungo il quadrilatero storico gruppi musicali e bancarelle alimentari dove prevalgono formaggi e insaccati oltre naturalmente le polente. C'è il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e alcuni suoi assessori oltre a candidati in corsa alle elezioni provinciali.

Girovagando si notano facce e pronunce insolite perché la maggior parte dei visitatori arriva dalla Lombardia: "Noi siamo in quattro veniamo da Goito, nel mantovano, e ci siamo fatti oltre due ore di viaggio per gustare un piatto casereccio preparato dai polentèr di Praso con farina e patate" dice la capofila Rita con il marito Valerio e gli amici Alessandro e Sabrina.

Qualcuno arriva pure da Trento, Rovereto e dall'Alto Garda ma di fronte alla folla allargano le braccia in segno di rassegnazione. Poi si ritagliano un posto a sedere dove poter esaurire gli assaggi. Poi via di nuovo per un altro giro tra le bancarelle. A.P.













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