Fascicolo aperto dalla Procura e autopsia per chiarire le cause dell’incidente mortale

TRENTO. La Procura vuole far chiarezza sulla morte di Raimondo Turri e per questo ha deciso di fare l’autopsia sul corpo del 63enne morto tre giorni dopo l’incidente in bicicletta. Un esame che...



TRENTO. La Procura vuole far chiarezza sulla morte di Raimondo Turri e per questo ha deciso di fare l’autopsia sul corpo del 63enne morto tre giorni dopo l’incidente in bicicletta. Un esame che servirà per capire se Raimondo ha avuto un malore che ne ha provocato la caduta oppure se la caduta sia riconducibile ad una manovra delle stesso Turri che ha cercato di evitare lo scontro con una donna che attraversava la strada. E dagli uffici di largo Pigarelli a Trento sarà verificata anche la posizione del pedone. E quindi se la donna di 43 anni stava attraversando correttamente la strada o meno. Il luogo della caduta di Turri è distante dalle strisce pedonali e il codice della strada prevede l’obbligo di utilizzo delle strisce da parte dei pedoni che devono effettuare l’attraversamento. Si tratta di aspetti tecnici che in questo momento finiscono in secondo piano davanti alla tragedia che ha colpito così durante la famiglia Turri.













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