Animali abbandonati appello ai sindaci per creare il ricovero 

Rendena, Chiodega di “Zooantropologia urbana” protesta  «Per la legge 281/91 la competenza ricade sui Comuni»


di Walter Facchinelli


PORTE DI RENDENA. Il gattino ritrovato in località Oltresarca a Porte di Rendena, riporta in auge il problema del ricovero temporaneo di cani randagi e gatti catturati per sterilizzarli. Oggi la cronaca ci consegna un gattino addomesticato, socievole e privo dell'orecchio destro dalla nascita, rinvenuto da un agente del Corpo Forestale provinciale con lesioni agli arti posteriori causate da un investimento di striscio di un’automobile sulla provinciale n. 34 del Lisano e Sesena. Ora l’animale è in “stallo temporaneo” a Tione, da una persona che si è resa disponibile a tenerlo per un paio di giorni nell'attesa fiduciosa che il legittimo proprietario o chi lo volesse adottare si facciano avanti chiamando il 349-8013238.

Il tema del ricovero degli animali abbandonati e catturati si ripresenta in tutta la sua cruda realtà, mitigata solo dalla generosità di chi accetta di prendersi cura “temporaneamente” dell’animale recuperato. Alberto Chiodega operatore di Zooantropologia urbana, da tempo ha ingaggiato una battaglia contro burocrazia e indifferenza a difesa di cani e gatti, delle Giudicarie che «competono al sindaco dove l’animale è catturato».

La triste vicenda del cane “Bourbon”, incrocio spinone-pastore belga, catturato il primo ottobre a Borgo Lares da Alberto Chiodega e tutt’ora ospitato a casa sua, rischia di ripetersi col gattino raccolto a Porte di Rendena. I due episodi e gli altri documentati dal Trentino, evidenziano l’inadeguatezza di molti Comuni giudicariesi sugli “animali randagi catturati”, privi di un posto dove essere ospitarli in attesa di essere riconsegnati al proprietario o condotti al Canile di Trento per l’adozione. Sull’intera vicenda Alberto Chiodega allarga le braccia e riferendosi al gattino testé recuperato afferma: «Il 9 giugno 2017, con una associazione di tutela animali, avevamo chiesto a Enrico Pellegrini, sindaco di Porte di Rendena, chiedendo un locale per il ricovero temporaneo di animali feriti, catturati o gatti presi per essere sterilizzati». Il luogo individuato era un locale a fianco all’ex-depuratore a Javrè. «Dopo un paio di giorni, racconta il volontario, il sindaco Pellegrini ci risponde adducendo scuse banali di indisponibilità, pur riconoscendo l’importanza all'attività svolta. Aggiunge che la tematica risulta di interesse ben più ampio e necessita di conseguente approfondimento, visto l'impossibilità di reperire all'interno del territorio di Porte di Rendena una struttura pubblica idonea». Il sindaco Pellegrini concludeva «sarà cura di codesta Amministrazione sottoporre la problematica agli enti territoriali preposti o attivarsi per una eventuale convenzione con strutture già esistenti».

Una musica che Alberto Chiodega sente come una cantilena in ogni Comune dove è chiamato a catturare un animale randagio. Sbottando afferma: «Vorrei sapere dove sono le strutture idonee? Cosa ha fatto il Sindaco dal 29 giugno 2017?» Amareggiato dice: «A noi bastava un piccolo locale con l’acqua e una lampadina. Nulla di più! Investiamo tanto del nostro tempo e facciamo chilometri per accudire animali feriti, spesso senza ricevere un "grazie" da questi insensibili amministratori». Non dimentichiamo afferma Chiodega «che leggi come la n. 281 del 14.08.1991, assegnano la competenza delle colonie feline, protette dalla legge, ai Comuni dove gli animali sono rinvenuti». Conclude: «dobbiamo denunciare i Sindaci inadempienti per omissione di atti d'ufficio o ci sediamo intorno a un tavolo e risolviamo questo piccolo problema tra persone civili?».













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