Al lago di Nambino arriva il primo sentiero accessibile 

Il progetto ambientale. Accordo tra il Parco naturale Adamello Brenta, il Comune di Pinzolo e la Provincia. Il tracciato si sviluppa nel bosco per quasi 2 km. La richiesta è arrivata da Anffas


DANIELE ERLER


Pinzolo. Si pensa in genere alla natura come a un luogo per definizione aperto a tutti, dove i confini hanno un’importanza relativa. In realtà ci sono barriere che per qualcuno possono diventare invalicabili come muri. Da qui nasce un accordo tra il parco naturale Adamello Brenta, il Comune di Pinzolo e la Provincia di Trento: l’obiettivo è di dare vita al primo sentiero completamente accessibile in val Rendena.

Bellezza diffusa

In un certo senso, così è come se si volesse diffondere la bellezza per chi, finora, la poteva vivere solo in fotografia.

L’anfiteatro naturale è quello che circonda il lago di Nambino. Il sentiero collega due famose località di Madonna di Campiglio: Pascoss e Nambino, per un chilometro e 900 metri, in gran parte nel bosco. La zona è molto frequentata anche da turisti e visitatori, proprio perché è pianeggiante e in genere facile da percorrere. Proprio per questo, un paio di anni fa la sede di Tione di Anffas – l’associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale – ne aveva proposto lo sbarrieramento. Lo spiega Claudia Morelli, genitore e responsabile dell’associazione: «Fra le passioni dei nostri ragazzi c’è quella di vivere il territorio e in particolare le nostre montagne».

Un’esigenza sociale

E così i responsabili di Anffas a Tione hanno scritto una lettera all’assessore all’ambiente del Comune di Pinzolo, Luca Vidi: «Abbiamo sposato pienamente l’idea e l’abbiamo condivisa con il Parco, la Provincia e con gli “Amici dei sentieri di Campiglio”», spiega l’assessore.

Il Parco ha già pensato al progetto preliminare, ora farà il definitivo. «Crediamo che una località turistica come Madonna di Campiglio debba avere tra le sue offerte anche una tipologia di sentiero che permetta a chiunque di godere del magnifico contesto naturale», aggiunge Vidi.

Lo sa bene Joseph Masè, presidente del Parco. «Abbiamo avuto già esperienze molto positive: a Nugole in val di Daone, al lungolago di Tovel e al tratto tra ponte verde e le cascate Nardis». Ma questo è il primo sentiero completamente senza barriere della val Rendena. I lavori, in primavera.

L’intervento

Per l’intervento servono 250 mila euro: 150 mila sono in capo alla Provincia, il resto al Comune. In questo modo più che a un’esigenza turistica si risponde a un’esigenza sociale. Lo spiega Iva Berasi, presidente di Accademia della montagna: «L’attenzione verso la montagna accessibile sta crescendo e questo nuovo sentiero ne è una dimostrazione eccellente. Intende portare la persona con disabilità ai piedi della Presanella. Prima era impensabile. L’investimento va nell’ottica di un parco accessibile che è una delle migliori espressioni di sostenibilità. Così si riesce a favorire il diritto alla bellezza senza stravolgere il territorio».

Il Trentino ha l’occasione di essere all’avanguardia su questo punto. E la Rendena, con le sue bellezze naturali, può fare da apripista e da esempio.















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