Val di Fassa, da metà marzo le piste si svuotano: allarme
Assemblea Apt Fassa. Daniele Dezulian, presidente Consorzio impianti a fune, chiede all’Apt «di prendere a cuore la problematica, è un segnale allarmante. Servono iniziative di contrasto»
Sforzi dopo “Vaia”
Certo, preoccupano le difficoltà di inizio stagione - la cui apertura, grazie al grande lavoro delle società d’impianti, è stata rispettata nonostante i problemi causati dalla tempesta Vaia - e della coda di stagione, quando (dopo il 24 marzo) gli ospiti sono nettamente calati. «Chiedo al neoeletto cda - ha detto Daniele Dezulian, presidente del Consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza - di prendere a cuore la problematica perché è un segnale allarmante di una tendenza che vede, in particolare gli italiani, abbandonare le piste da sci nella seconda metà di marzo. È una questione che va affrontata con urgenza per mettere in campo iniziative che contrastino l’andamento».
Le preoccupazioni
Di parere analogo Walter Nicolodi (Union Hotels) che ha sottolineato come la stagione invernale rischi di contrarsi troppo. «Negli ultimi inverni a dicembre ci sono state scarse precipitazioni nevose che, in parte, hanno compromesso l’inizio stagione, dall’epifania alla fine di gennaio le presenze turistiche si contraggono, a metà marzo gli sciatori sono pochi: se continua così rischiamo di lavorare 3 mesi scarsi. Da anni sostengo la necessità di dare slancio a questi periodi critici con eventi per diventare più attrattivi».
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