Maso Piera in cenere Rogo partito da un “corto” 

Tesero, tante attestazioni di vicinanza alla famiglia di Severino Bosin Danni ingenti per la storica costruzione vigilata tutta la notte dai pompieri


di Gilberto Bonani


TESERO. Le fiamme hanno distrutto gran parte dello storico Maso Piera, una fra le più belle costruzioni rurali di Fiemme, situato sopra la zona artigianale alle porte di Tesero, di proprietà dell’imprenditore Severino Bosin. Ma ecco cos’è rimasto della splendida costruzione dopo l’incendio. La foto è stata scattata ieri verso mezzogiorno, quando ormai i vigili del fuoco avevano terminato da qualche ora il loro lavoro. Come ci ha confermato il comandante dei vigili del fuoco volontari di Tesero Sergio Delvai i vigili hanno vegliato per tutta la notte fino alle 8, 30 di ieri mattina per impedire che qualche focolaio riprendesse a bruciare e distruggere con le fiamme quanto ancora era rimasto. A fare “la guardia” si sono alternati tutta la notte i vigili del fuoco di Tesero, insieme anche ad alcuni componenti dei corpi di Carano, Varena e Daiano.

A causare l’incendio ormai, dopo tutti gli accertamenti effettuati, c’è la conferma che si è trattato di un corto circuito, partito in una delle stanze. Nell’edificio abitato da Severino Bosin e dalla moglie Marisa insieme alla figlia non c’era nulla di acceso: né stufe, né caminetti o focolari. La prima notte dopo il rogo, i due anziani coniugi hanno trascorso la notte a casa delle due figlie ed è probabile che resteranno per molto tempo fino a tanto che il maso non sarà ricostruito. Molte sono state comunque le attestazioni di vicinanza e di affetto ai coniugi Bosin per la disgrazia dell’incendio. Nella giornata di ieri sono arrivati anche i periti dell’assicurazione per l’accertamento dei danni, considerati da tutti “ingenti”. (l.ch.)













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