«Malga Lagorai come bar? Un danno irreversibile» 

La lettera aperta. Il progetto di trasformazione deciso dalla Provincia scatena le proteste di Vicini e Satini della valle di Fiemme. «Denaro gettato al vento, per due mesi di scarso lavoro»



Cavalese. Il progetto di trasformazione della malga Lagorai, in val Lagorai, in un ristorante-bar-rifugio provocherà un «danno irreversibile alla natura dei luoghi» e uno «spreco di denaro pubblico». Lo sostiene un gruppo di Vicini e soci della Sat in una lettera aperta inviata ai Vicini della Magnifica Comunità di Fiemme, alle sezioni Sat di Cavalese, Tesero e Predazzo e agli amministratori fiemmesi e provinciali. «La trasformazione della malga in ristorante-bar-rifugio è stata decisa dalla Provincia. Spesa prevista 750mila euro pubblici. Scopo dichiarato è che serve come punto d'appoggio per la traversata TransLagorai: ovviamente un pretesto, perché è troppo lontana dal sentiero in quota».

La delibera “incriminata”

«La delibera n. 1487 del 10 agosto 2018 dice testualmente che l’anno prossimo nella casèra verrà realizzata un’attività di ristorazione con sala da pranzo da 40 posti, un alloggio per il gestore, una stanza dormitorio, servizi igienici, con una terrazza esterna per il servizio bar e ristorazione - scrivono ancora - nella stalla vi saranno 20 posti letto e servizi igienici, un locale magazzino, l'alloggio per il pastore; infine impianti idrici e di produzione elettrica. Molto chiaro: il malgaro nella stalla e il gestore nella ex-casèra. Pertanto non convincono le parole dei sostenitori, che minimizzano».

Ristrutturazione necessaria

«Se fosse vero saremmo tutti d'accordo - si legge ancora-: una ristrutturazione è necessaria, ma deve essere sobria e rispettosa dell'uso tradizionale, come proposto dall'assemblea dei soci della Sat di Cavalese. Va benissimo permettere ai malgari di vendere i loro prodotti ai passanti, cibi, bevande e/o il pernottamento nel bivacco. Però un ristorante-bar gestito è cosa completamente diversa. Gli interventi e i costi previsti sono in stridente contraddizione con le dichiarazioni minimizzatrici. Noi siamo convinti che la delibera citata provocherà un danno irreversibile alla natura dei luoghi e uno spreco di denaro, che vanno assolutamente evitati. Dicono che non verrà resa transitabile la strada (da "le Mandre") e che non verrà modificata l'accessibilità dal Cermìs. Così stando le cose, è evidente che il ristorante-bar non avrebbe alcun senso economico, non potrebbe mai avere sufficiente clientela.

Le malghe-ristorante chiuse

«Basti pensare alle malghe-ristorante di Valmaggiore e Val di Sadole: a malapena si reggono economicamente, pur con la strada carrozzabile fin sulla porta e la manutenzione fatta con soldi della Comunità; ha chiuso perfino l’agritur a Malga Cadinello, sulla strada del Manghen. Figurarsi Malga Lagorai, da raggiungere in un'ora e mezza a piedi! Ma chi è quel gestore che andrà a vivere a Malga Lagorai per due mesi di scarso lavoro?»

«Bertoldo direbbe che se in questo progetto non si vede logica è perché di esso viene nascosta la seconda metà - scrivono ancora -. Questa: il ristorante-bar con terrazza sul lago di Lagorai languirà, allora si dirà che per salvare l'investimento di 750mila euro «bisogna pur fare qualcosa». Per esempio, realizzare un sentiero ciclabile dal Cermìs alla Val Lagorai, o chissà cos’altro. Ciò aumenterebbe la fruizione delle funivie del Cermìs, gli operatori non chiederebbero di meglio, ché in tempi di cambiamento climatico è strategico puntare a nuove clientele, come il cicloturismo e l'e-bike. Chi concordasse con quanto esposto può aderire scrivendo a malga.lagorai@virgilio.it».

La lettera è firmata da: Daniele Bazzanella, Luigi Girardi, Ruggero Vaia, Diego Vanzo, Ezio Varesco, Tommaso Artoni (tutti della Sat Cavalese), Giovanna Agostino di Varena Roberto Barbolini (Sat Tesero), Paolo Brigadoi, Predazzo Dario Caccamisi (Sat Cavalese), Carla Ceol (SAT Cavalese Federico Corradini, Sat Cavalese), Elisabetta Dellantonio (Predazzo), Carmen Delugan (Sat Cavalese), Giuseppe Gilmozzi, Tesero Manuela Goss, Castello di Fiemme Roberto Grandi (Sat Cavalese), Florian Häusl (Sat Cavalese), Alberto Lanzavecchia (Sat Cavalese), Flavio Marchesoni (Sat Cavalese), Massimo Mariani, Ziano di Fiemme Giulio Peruzzi (Sat Cavalese), Melania Rebonato (Sat Cavalese), Valerio Trotter (Sat Predazzo), Andrea Vaia, Carano Luciano Vanzo (Cavalese/Trento), Giuseppina Varesco (Sat Cavalese) e Mario Varesco di Cavalese.

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