il nodo del traffico 

Ma sui limiti a Passo Sella l’assemblea resta scettica

CANAZEI. Albergatori e impiantisti fassani hanno espresso contrarietà al piano di regolamentazione del traffico promosso dal tavolo interprovinciale Dolomites Vives sul passo Sella, dal 24 luglio al...



CANAZEI. Albergatori e impiantisti fassani hanno espresso contrarietà al piano di regolamentazione del traffico promosso dal tavolo interprovinciale Dolomites Vives sul passo Sella, dal 24 luglio al 31 agosto (lunedì-venerdì, ore 9-16). A informare sulla sperimentazione, nel corso dell’assemblea dei soci dell’Apt ladina, il coordinatore Daniel Campisi che ha spiegato come l’iniziativa comporti rischi ma anche chance. L’obiettivo del progetto, frutto di studi anche dell’Eurac di Bolzano e dell’Università di Trento, è di fatto una Ztl extraurbana per la salvaguardia dell’ambiente dolomitico, la riduzione di traffico e rumore e un maggior accesso ai valichi con mezzi pubblici e non inquinanti. «L’auspicio delle Province di Trento e Bolzano è la realizzazione, con un piano pluriennale, di un masterplan per il governo di un sito Unesco», ha affermato Campisi che ha ricordato pure il fine concreto dell’intervento: la riduzione del 20% di traffico. Dal lato fassano del passo il varco sarà a Pian Schiavaneis, dove si potrà transitare solo se muniti di pass gratuito, da richiedere ai comuni, tramite App, ma anche sul posto grazie alla presenza di personale (una decina di persone in Fassa e altrettante in Gardena). «Sono stimati otto giorni critici su trenta - ha detto Campisi - in cui si dovrà invitare i turisti a usare mezzi pubblici e impianti».

Ha subito dichiarato di non credere alla sperimentazione Osvaldo Debertol, vicepresidente Asat, che ha proposto l’introduzione di un pedaggio, specie per i turisti in transito, da investire in servizi alternativi. L’albergatrice Bruna Talmon ha proposto di non avviare affatto il progetto perché la comunicazione a riguardo non è ancora iniziata e perché gli svantaggi sono solo per i turisti che viaggiano in auto (chi lavora o alloggia sui valichi è escluso dalle restrizioni). L’eccessivo ritardo informativo è stato ribadito da Walter Nicolodi (Union Hotels), mentre Daniele Dezulian, presidente del Consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza, ha sottolineato come la salvaguardia del territorio non possa passare attraverso interventi imposti, ma sia frutto di una condivisione culturale. Se Campisi ha precisato che la sperimentazione si fa anche in vista dell’introduzione di un pedaggio, saranno ridotti i contingenti delle moto a favore delle auto e i pass saranno facilmente reperibili, Celestino Lasagna, conseier de procura del Comun general, ha messo in luce alcuni aspetti positivi di Dolomites Vives: «Abbiamo ottenuto fondi dalla Provincia per la sistemazione delle strade dei valichi e il potenziamento degli autobus: lungo l’asse Fiemme e Fassa avremo corse ogni 15 minuti».













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