spettacolo

«La scelta del Jobrero»: a Canazei l’omaggio a Mario Martinelli

L’appuntamento giovedì 5 alle 21 al cimena teatro con la performace multimediale che racconta lo scrittore di montagna scomparso due anni fa (foto di Renato Pezzato)



CANAZEI. Tante sono le emozioni passate da artisti a pubblico, in occasione della “prima” della performance multimediale di New Eos teatro-musica «La scelta del Jobrero – omaggio allo scrittore di montagna Mario Martinelli», andata recentemente in scena; ed è un’alchimia pronta a ripetersi nella seconda uscita regionale dello spettacolo.

L’appuntamento (dopo quello di Vallarsa) è al cinema-teatro Marconi di Canazei alle 21 di giovedì 5 agosto 2021, con ingresso gratuito.

Organizza la Biblioteca comunale di Canazei, tesa a offrire, con questa iniziativa, una serata diversa e da non scordare facilmente a residenti e ospiti, tutte le generazioni incluse.

Sul palco vi saranno Mara Da Roit (voce narrante femminile e autrice del concept), Patrizio Zindaco (voce narrante maschile) e Luca Dall’Asta alle musiche, pronti a riproporre ampi stralci dell’emozionante libro di Martinelli “Dalla vita di un Jobrero”, tributando così il proprio affettuoso omaggio allo scrittore trentino prematuramente mancato per malattia due estati or sono: una persona dall’animo puro, profondamente amante della natura, capace di tramutare i limiti impostigli dalla vita in un’opportunità.

A farla da padrone sarà un incalzante mix di parole toccanti, musica dal vivo, effetti sonori e immagini d’effetto, dimostratosi in grado di tenere il mordente per un’ora filata, vissuta tutta in un’alternanza di temi collegati alla montagna.

Tanta natura, dunque, con la scoperta – anche visiva – di un angolo di Trentino, la Vallarsa, che ancora sfugge ai grandi circuiti turistici e che al contempo non può che affascinare per il suo verde intenso, per le sue vette scintillanti (il pensiero corre in primis alle Piccole Dolomiti), per le sue acque ferme o in movimento, per i ritmi di vita più tranquilli che altrove.

Quei ritmi e quegli scenari che hanno appunto portato il jobrero Martinelli (così detto in riferimento al paese di Obra) alla “scelta” di cui al titolo. Uno snodo importante, e che verrà ben spiegato nello spettacolo.

Inframmezzati alle pagine autobiografiche vertenti prettamente sulla natura e la montagna, ve ne saranno altre che, con il territorio sempre sullo sfondo, consentiranno di fare un inatteso tuffo in un altro tempo, con spigolature di vita alpina a cavallo degli anni sessanta e settanta - quelli della gioventù di Mario - documentate anch’esse da immagini e condite talora di sana ironia.

Non mancheranno momenti di suspance legati ad ascensioni montane ricche di pathos, e perle di saggezza contenenti impliciti messaggi di rispetto per gli elementi che ci circondano, incluse persino le manifestazioni meteorologiche.

Passaggi, questi ultimi, anche ricchi di romanticismo naturalistico, a sapervelo cogliere, come quando Mario racconta della pioggia: “Che bel cielo cupo, abbassato, denso, foriero di chissà quali temporaloni, e che buon profumo di terra bagnata. È impossibile resistere al richiamo di uscire all’aperto e farsi una doccia. Ai montanari è vietato portare l’ombrello, ed è un reato lasciarsi sfuggire una bella lavata di capo.

Quindi, giù il cappello e accogliamo come una benedizione quest’acqua santa che ci deterge il viso.” Davvero un punto di vista sorprendente rispetto a determinati canoni, e che, c’è da aspettarselo, farà uscire dalla sala un po’ più ricco interiormente lo spettatore.

Sarà presente in sala anche Fiorenza Aste, moglie del compianto scrittore, la quale ha sposato interamente la filosofia del progetto teatrale di New Eos e messo a disposizione una buona parte delle immagini originali che comporranno la proiezione. Con scatti realizzati dallo stesso Mario Martinelli nei suoi anni di vita “montanina”.













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