La Comunità non finanzia il Museo dell’ex ferrovia 

Il presidente Massimo Girardi di Transdolomites esprime il proprio disappunto «Disinteresse per un progetto che coinvolge la val di Fiemme e la Bassa Atesina»



FIEMME E FASSA. Non l’ha presa bene il presidente di Transdolomites, Massimo Girardi, per il diniego della Comunità di valle di un contributo a sostegno del progetto “Museo ferroviario ex ferrovia Ora Predazzo”. «Nella qualità di rappresentante di Transdolomites - scrive in una nota Girardi - esprimo e denuncio pubblicamente tutto il mio disappunto per il diniego e trovo inaccettabile tanto disinteresse nei riguardi di un progetto che sta coinvolgendo tutta la Valle di Fiemme». Per Girardi sono inaccettabili anche la motivazione riportata nella lettera del 28 dicembre scorso, ossia la carenza di risorse economiche.

«La mia presa di posizione - aggiunge - prende spunto dal bilancio 2017 della Comunità di Fiemme che era costituito da un avanzo di cassa di circa 800 mila euro, mentre mi giunge notizia che anche il bilancio di fine 2018 registra un avanzo di cassa importante. Dunque di soldi ce ne sono anche troppi. Le mie esternazioni non si fermano però al puro aspetto economico, ma riguardano anche alla natura del progetto al quale da due anni Transdolomites ed i Comuni della valle di Fiemme e Bassa Atesina stanno lavorando con passione e collaborazione». «Il progetto di “Museo Ferroviario della ex Ora-Predazzo”, in quanto museo dedicato alle ferrovie di montagna a scartamento metrico, si presenta come il primo di questo tipo in Italia ed è stato concepito come investimento nella Bassa Atesina e Valle di Fiemme per i suoi contenuti culturali, sociali, turistici, e come rafforzamento alla collaborazione tra le comunità coinvolte nell’iniziativa», spiega ancora Girardi.

«Si tratta tra l’altro di salvaguardare una preziosa memoria della storica ferrovia che incise profondamente e positivamente il periodo storico della Valle di Fiemme nel corso di tutti gli anni di attività - spiega ancora Girardi - La mancata concessione di un contributo da parte della Comunità non è un danno nei riguardi dell’Associazione Transdolomites, ma nei riguardi della stessa Valle di Fiemme e la più totale mancanza di considerazione e rispetto per comuni che in questo progetto credono e stanno collaborando».

Non è la prima volta sottolinea Girardi che da parte della Comunità di Fiemme, rappresentata da Giovanni Zanon, giunge a Transdolomites la risposta di diniego di concessione del contributo in favore di altri progetti. «Basta ricordare quello sugli studi sui trasporti pubblici per le valli dell’Avisio, tra l’altro condivisi dall’ex Assessore Mauro Gilmozzi negli anni 2016 - illustra ancora Girardi -. Anche in questo caso non si trattava di una richiesta economica per un puro autofinanziamento dell’associazione, ma di sostenere uno studio provinciale e sovraprovinciale di pubblica utilità finalizzato al miglioramento della mobilità pubblica nelle valli dell’Avisio. Non intendo in alcun modo accettare supinamente simili atteggiamenti di mero disinteresse nei riguardi di iniziative che si rivolgono al miglioramento della qualità della vita innanzitutto dei residenti e dell’economia turistica. (l.ch.)













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