Dalla storica macelleria un ristorante a tutta carne 

Predazzo, stamane alle 11 in via Garibaldi inaugurazione del nuovo “’L Bortoleto” A gestirlo saranno i cugini Valeria e Simone, quinta generazione Dellantonio


di Francesco Morandini


PREDAZZO. Sarà una coincidenza, ma lo stesso giorno e la stessa ora (oggi, domenica alle 11) in cui a Pellizzano inaugurano la prima risto-macelleria ricavata da una vecchia officina, a Predazzo aprirà un ristorante ricavato nei locali di una macelleria dismessa 14 anni fa dalla famiglia “Bortoleto” e che s’era trasferita in locali più ampi e centrali in via Cesare Battisti. A gestire il ristorante, che si chiamerà “’L Bortoleto” come la macelleria, saranno i figli, Valeria di 23 anni e Simone di 33, rispettivamente di Franco e Sandro Dellantonio, due dei sei figli del “Rico Bortoleto” che, anche con l’aiuto della sorella Maria, hanno proseguito, dopo la scomparsa del padre Rico, un’attività che risale ad inizio Novecento - come ci assicura Franco Dellantonio - quando a gestire la macelleria c’era il bisnonno, Franco pure lui. Pare che anche in precedenza ci fossero tracce di un locale che poteva assomigliare a un macello o a uno spaccio di carni, ma non pare esserci documentazione.

I due cugini Valeria e Simone, praticamente la quinta generazione, proseguiranno un’attività che sarà comunque fortemente connotata dalla presenza della carne. «Sarà una cucina tipica legata al territorio e ai prodotti locali - assicura Valeria, che si occuperà della sala accanto al cugino chef - ma ci sarà anche una parte del menù più ricercata e raffinata. Abbiamo voluto far rivivere questi locali, la passione c’era e i nostri genitori ci hanno sollecitato e sostenuto. Senza di loro non avremmo fatto nulla». Il nuovo ristorante ha il bancone bar dove un tempo c’era quello della macelleria, nella zona che guarda su via Garibaldi e che era stata ristrutturata negli anni Settanta. Qualche gradino più sotto la parte più antica, con la zona ristorante nell’ex magazzino e più avanti, riconoscibili ancora dai ferri appesi alle volte da cui è stato levato l’intonaco per consegnarle allo splendore del sasso a vista, i locali del macello. Lì si appendevano i quarti di carne. Ora si serviranno bistecche e arrosti.

A dare una mano per gli ultimi lavori c’è anche il fratello Stefano di 17 anni che, guarda guarda, studia all’Istituto alberghiero. Lo chef Simone ha un bagaglio di esperienze in diversi ristoranti, mentre Valeria ha alle spalle un liceo scientifico, qualche esperienza nella ristorazione, ma soprattutto tanta passione e determinazione. Le giuste doti per avviare questa nuova esperienza, legata tuttavia alla tradizione. Stamane a partire dalle 11, e per tutto il giorno, le porte saranno aperte, con la macelleria Dellantonio che presenterà «un nuovo modo di vivere la qualità dei suoi prodotti». Per tutti bollicine e assaggi.

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