Campitello, alla Piramide torna a muoversi la gru 

Soraperra è sicuro: «Proviamo le attrezzature, a primavera ricominciano i lavori» Il sindaco: «C’è un ordine di abbattimento, dubito che si possa fare l’opera»


di Elisa Salvi


CAMPITELLO. Non è passata inosservata, ieri mattina, la gru in movimento nel cantiere della piramide di cemento e acciaio rimasta incompiuta, in località Cercenà a Campitello. L’opera che, da progetto, sarebbe dovuta diventare un hotel 4 stelle superior con 98 camere, versa da tempo in stato di abbandono, accanto al parco e al campo da calcio di Canazei (al confine con il comune di Campitello), frequentatissimi da bambini e famiglie specie d’estate. «Stiamo facendo un controllo dell’attrezzatura - spiega Soraperra - perché in primavera si dovrebbe riapre il cantiere, nonostante il comune sostenga ci sia un abuso edilizio che non risultava però nel 2011, dopo il rinnovo della concessione, quando è stato revisionato tutto». La vicenda che coinvolge quest’immobile si trascina da anni. «Tutto parte - afferma Soraperra - da una illegittima segnalazione alla banca che mi ha interrotto i finanziamenti. C’è una causa in corso, quindi verrà fuori tutto alla fine. Il punto è che non vogliono un altro albergo a Canazei, dicono che ci sono troppi posti letto, ma quelli sono il risultato dei troppi condomini, contro cui mi sono sempre battuto». Tra cause, ricorsi e ordinanze del Comune di Campitello per la messa in sicurezza della zona, fino al recente ordine di abbattimento, si è giunti a fine 2018, quando la struttura continua a non rappresentare un bel biglietto da visita per paesi dolomitici che vivono di turismo, legato alla qualità e all’estetica dell’ambiente e del paesaggio. Nel tempo non sono mancate nemmeno le sollecitazioni di residenti e operatori economici di Canazei e Campitello verso una soluzione che ripristinasse il decoro e la sicurezza, là dove giocano i bambini e passeggiano tante persone seguendo il corso del torrente Avisio. In tal senso, Ivo Bernard, sindaco di Campitello, ricorda il suo impegno e si mostra anche scettico sulla ripresa dei lavori: «Il Comune ha emesso un ordine di abbattimento per quell’edificio, a cui è seguito il ricorso dell’architetto Soraperra al presidente della Repubblica. Abbiamo quindi trasposto la questione al Tar di Trento, che entro la primavera si dovrebbe pronunciare. Non so quante possibilità ci siano per la riapertura del cantiere. Ravvediamo un abuso non sanabile. Inoltre, sta per scadere la concessione edilizia che intendiamo congelare». Ma questo potrebbe pure non essere l’ultimo atto della vicenda della piramide: se anche il Tar di Trento non dovesse avvalorare il ricorso di Soraperra, l’architetto potrà presentare un nuovo ricorso al presidente della Repubblica. Certo, con un parere negativo del tribunale amministrativo avrebbe ridotte chance di vittoria.













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