Adozioni di alberi online per la riforestazione dopo Vaia 

Nuova associazione. Dalla sinergia tra residenti e turisti, nasce a Moena “Vaiavanti Aps” Su un portale sarà possibile registrarsi per seguire la propria pianta e contribuire ai vari progetti


Gilberto Bonani


Moena. Si chiama “Vaiavanti Aps” la nuova associazione di promozione sociale con l’obiettivo di sostenere la riforestazione delle aree naturali colpite da eventi catastrofici. L’iniziativa è nata dalla sinergia di un gruppo di residenti e di turisti colpiti dagli effetti della tempesta Vaia. È stato creato un portale web dove soci e sostenitori potranno registrarsi e contribuire ad attività e progetti. In particolare sarà attivo il servizio on-line “Adotta un albero” (info@vaiavanti.org). Attraverso il meccanismo delle donazioni sarà possibile ottenere un certificato di “paternità” di un albero piantato con l’opzione di dare un nome e poter seguire la sua crescita tramite un servizio di geo localizzazione. In questo modo si creerà un legame diretto tra il benefattore e l’albero.

Gli orti forestali

In ogni momento sarà possibile avere informazioni sul suo sviluppo tramite web ma anche recarsi direttamente nel bosco. Localmente l’associazione collaborerà con la Magnifica Comunità di Fiemme che da tempo si sta attrezzando per ottenere, nell’arco di tre anni, abeti e larici da inserire in alcune aree dove sarà necessario aiutare il bosco nella ricrescita. Attualmente sono due gli orti forestali (Solaiolo e Masi di Cavalese) dove sono state seminate almeno un milione e mezzo di piante con un costo di 67 mila euro.

“Caciottina 1111”

Numerose sono le iniziative in atto per sostenere lo sforzo della Magnifica destinato a ridurre i danni della tempesta Vaia. Tra le prime in ordine di tempo, e particolarmente creativa, c’è quella proposta da parte della Fondazione Edmund Mach e il Caseificio sociale Val di Fiemme-Cavalese. Insieme hanno ideato una “caciottina 1111” (l’anno si riferisce all’atto costitutivo della Magnifica Comunità di Fiemme) che ripropone una ricetta di Lucio Partel, storico casaro al caseificio turnario di Ziano. Parte dei proventi è stata versata all’impegno di riforestazione.

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