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Emergenza abitativa: in Trentino 1200 famiglie in attesa di una casa Itea

I dati dei sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat: «la Provincia deve dare risposte e invece rifiuta anche di incontrarci»



TRENTO.Sunia, Sicet e Uniat, i sindacati degli inquilini di Cgil-Cisl-Uil del Trentino, tentano invano dall’inizio del 2020 di sollecitare la Giunta Fugatti a sostenere economicamente le famiglie trentine con redditi medio-bassi, messe in difficoltà, dalla pandemia: si era più volte tentato, sulla scorta di quanto messo in atto a Bolzano, ma anche in molte altre città d’Italia, di ottenere risorse sotto forma di sconti sull’affitto per i cittadini che avessero perso il lavoro o che avessero patito lunghi periodi di cassa integrazione a causa del Covid”.

I sindacati trentini tornano sul tema (sempre caldo) dell’emergenza casa. E tornano a chiedere alla giunta trentina di fare qualcosa.

"Nonostante le molte sollecitazioni e le richieste di incontro (caduta nel vuoto anche quella inviata qualche giorno fa), la Giunta – spiegano – non ha mai accettato di sostenere i cittadini e le cittadine in difficoltà, né di incontrare il sindacato, lasciando soli anche i Comuni più virtuosi che, con risorse proprie, hanno tentato di dare risposta a chi era in maggiore difficoltà creando però, purtroppo, un quadro non omogeneo sul territorio.

Ora che la situazione economica di famiglie, lavoratori/ici, pensionati/e rischia di diventare, se possibile, ancora più fosca a causa dell’aumento dell’inflazione e del caro energia, è oltremodo urgente che tutti i soggetti titolati a discutere di politiche abitative nel nostro territorio si siedano insieme per trovare soluzioni valide, condivise e in tempi brevi.

In questo quadro non è accettabile che più di 1200 famiglie, trentine e non, siano in attesa di un appartamento di edilizia pubblica mentre Itea ha a disposizione oltre 800 alloggi, vuoti soltanto perché non ristrutturati: si trovi il modo per rendere appetibili questi appalti, in modo che le imprese edili si facciano avanti e si aggiudichino i lavori.

Non è accettabile, poi, che non si sia ancora aperta una discussione formale e allargata su come sfruttare al meglio le risorse destinate dal Pnrr all'edilizia abitativa in Trentino in un'ottica di sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana.

Riteniamo quindi inaccettabile che di fronte alla nostra ultima richiesta di un confronto su questo tema tanto delicato, l'assessora Segnana risponda di fatto con l'ennesimo niet rimandando tutto ad una futura conferenza provinciale sull'edilizia abitativa. Nell'attesa migliaia di famiglie sono costrette ad attendere un alloggio che c'è ma al quale non si può accedere. Forse sarebbe meglio che le competenze in tema di edilizia abitativa venissero trasferite ad altro assessore per poter dare un minimo di tempestività alle misure di sostegno alle famiglie".













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