politica

Diciannovesima legislatura, primo giorno per sei parlamentari trentini e altoatesini

Tra gli eletti della nostra regione sono in sei a debuttare per la prima volta sugli scranni di Camera e Senato
VIDEO - Dopo 4 legislature alla Camera, la prima volta al Senato di Michaela Biancofiore



TRENTO. Primo giorno per i neo parlamentari del Trentino Alto Adige per le sedute costituenti della Camera e del Senato.
Per il civico Pietro Patton, eletto in Trentino come senatore nelle fila dell'Alleanza democratica per l'autonomia, l'ingresso in Parlamento è stato emozionante, così come il discorso della senatrice a vita, Liliana Segre. «Sentire il discorso della senatrice Segre è stato molto emozionante, sia per i toni usati, sia per l'importanza dei contenuti per tutto il Paese. Siamo pronti ad un percorso lungo e impegnativo», ha detto Patton.

Anche la dem Sara Ferrari si aspetta una legislatura difficile. «A noi spetta una opposizione dura, tenace, ma responsabile, perché siamo consapevoli che il Paese e i suoi cittadini attraversano un momento di grande difficoltà, e dunque serve essere attenti e non fare sconti, ma anche collaborativi», ha affermato.

Tra gli esponenti trentini che entrano per la prima volta in Parlamento vi è anche la deputata Alessia Ambrosi, di Fratelli d'Italia.

«Incontro vecchi amici e ascolto le parole d'oro di Liliana Segre», commenta invece il senatore Pd Luigi Spagnolli, eletto a Bolzano.

Una matricola a Palazzo Madama è anche Michaela Biancofiore: «Nonostante quattro legislature alla Camera, non riesco a non emozionarmi in questo mio primo giorno da Senatrice della Repubblica», confessa la bolzanina di Coraggio Italia.

«Su di me e su di noi solo il peso della responsabilità. Al lavoro per l'Italia», afferma invece Alessandro Urzì, consigliere provinciale a Bolzano eletto alla Camera in Veneto per Fdi.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»