Sanità

Cup, l’Avis chiede un codice di prenotazione degli esami per gli aspiranti donatori del sangue

La richiesta della presidente Elisa Viliotti all’assessora Stefania Segnana nei casi degli esami per l'iter di idoneità, per incentivare chi vuole iniziare o tornare a donare



TRENTO. Una codice di prenotazione al Cup per i donatori del sangue in modo che gli esami di idoneità di chi vuole donare possa essere fatto in fretta e senza le lunghe attese dei Punti di Raccolta. È questa la richiesta avanzata dalla presidente dell’Avis del Trentino Elisa Viliotti all’assessora provinciale alla sanità Stefania Segnana.

Il Consiglio di Avis del Trentino ha infatti approvato un documento, rivolto ai vertici della sanità provinciale, con il quale chiede l’istituzione di un codice di prenotazione degli esami tramite CUP provinciale per il profilo “donatore”.

«Questo consentirebbe lo smaltimento delle liste di attesa degli aspiranti donatori attribuendo loro una sorta di corsia preferenziale, per rendere più efficiente il processo di raccolta del sangue, senza per questo essere privilegiati rispetto agli altri utenti. 

L’istanza è stata formalmente presentata e discussa oggi (6 dicembre) in Commissione Tecnica Trasfusionale dinanzi all’assessora Stefania Segnana, al Dirigente del Dipartimento Salute Giancarlo Ruscitti, al Direttore del Servizio Ospedaliero Provinciale Pier Paolo Benetollo e al Primario del Servizio Immunoematologia e Trasfusione Attilio Cristallo, i quali si sono impegnati con Avis del Trentino ad approfondirne la fattibilità in tempi brevi al fine di dare una sollecita risposta ai tanti in attesa.  

Sul documento si sottolinea come ciò sia fondamentale per consentire l’effettuazione degli esami - relativi all’iter di idoneità degli aspiranti e ai reingressi dei donatori inattivi - presso tutti i Punti di Prelievo dell’Apss presenti sul territorio provinciale e non soltanto nei Punti di Raccolta.  

«Si ritiene che questo rilevante fabbisogno di esami – sono circa 2.500 - non possa gravare interamente sul Servizio Trasfusionale che già li effettua presso la Banca del Sangue e i Punti di Raccolta dislocati sul territorio provinciale al  massimo delle  proprie  possibilità organizzative.  La richiesta vuole dare risposta alla preziosa disponibilità di quanti intendono donare il proprio sangue, garantendo il funzionamento del sistema trasfusionale e l’autosufficienza provinciale, nonché l’effettiva capacità donazionale trentina soprattutto nei periodi di carenza, come quello estivo, e di aumento della richiesta da parte degli ospedali».

La Commissione Trasfusionale ha discusso anche del rinnovo del Piano Sangue Provinciale, delle Convenzioni per la chiamata dei donatori e di quelle sperimentali sulla gestione partecipata delle Unità di Raccolta che vedono Avis del Trentino e l’Associazione Donatori Volontari Sangue e Plasma delle Valli Fiemme e Fassa gestire con i propri medici e infermieri la raccolta diretta di ben il 47,6% del sangue in Provincia.













Scuola & Ricerca

In primo piano