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Covid e seconda dose: «Non rinviate il richiamo per andare in vacanza»

La parola agli esperti. Viola: “Completare il ciclo vaccinale e intanto usare le mascherine”. Vaia: “Importante partire per le ferie con la seconda dose effettuata”



TRENTO. Erano 838 i positivi al test del coronavirus in Italia ieri, 26 giugno, secondo i dati del ministero della Salute. E il 25 giugno erano stati 753. Sono invece 40 le vittime in un giorno (quello precedente erano state 56) ma 20 sono relative ad un ricalcolo della Campania.

I casi in Italia dall'inizio dell'epidemia sono 4.257.289, i morti 127.458. Sono 298 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Covid in Italia, con un calo di 8 rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 9 (ieri erano stati 8). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.771, in calo di 128 unità rispetto a ieri.

Questo il quadro generale e intanto dagli esperti arriva l'invito a non rinviare la seconda dose di vaccino a dopo le vacanze. "Quando il Regno Unito ha deciso di estendere l'intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose dei vaccini a mRNA ho dichiarato la mia preoccupazione, spiegando che generare immunità parziale nella popolazione durante una pandemia favorisce la circolazione di varianti resistenti agli anticorpi.

È questo quello che sta accadendo con la variante Delta": lo scrive sul suo profilo Fb l'immunologa dell'Universita' di Padova Antonella Viola. "Il virus è non solo più trasmissibile ma anche meno sensibile agli anticorpi. Per questo motivo, come ora indicato nel sito ECDC, chi ha ricevuto una sola dose, può non solo infettarsi ma anche ammalarsi.

Ecco quindi ora la corsa a fare i richiami in fretta: meglio coprire bene le persone con più di 50 anni piuttosto che vaccinare i ragazzi. Anche questo avrebbe dovuto essere ovvio da subito.

Errori a parte, per i cittadini il messaggio è: bisogna vaccinarsi tutti perché nessuno godrà del l'immunità di gregge (che, come dico da mesi, non si raggiungerà); bisogna fare il richiamo senza rimandare a dopo le vacanze; finché non si è completamente vaccinati (10 giorni dalla seconda dose), bisogna continuare a usare mascherine e distanziamento. Solo dopo il ciclo completo di vaccinazione possiamo sentirci al sicuro" conclude.

"E' importante che si parta per le vacanze con la seconda dose di vaccino effettuata. Noi dobbiamo convincere a non rinviare il vaccino per andare in ferie". Così Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma. "Allo stesso tempo dobbiamo andare incontro alle persone per agevolarle nelle vaccinazioni - aggiunge Vaia -. Nel Lazio lo faremo con centri nelle località turistiche, ma prima dobbiamo rendere consapevoli le persone dell'importanza di completare il ciclo vaccinale". Per Vaia, "non è il tempo della preoccupazione, ma è il tempo ancora di più di agire, dobbiamo vaccinare sempre più vaste aree di popolazione e metterci in sicurezza.

Poi isolare, sequenziare le varianti, studiarle e adeguare i nostri strumenti: vaccini e anticorpi monoclonali. "Per le discoteche devono esserci le stesse regole che valgono per gli stadi e per gli altri luoghi di aggregazione penso agli spazi con i maxi schermi. Innanzitutto devono essere all'aperto. Quindi il green pass, il vaccino o un tampone negativo nelle ultime 24 ore", ha detto il direttore Vaia.

"Queste regole ci servono per andare avanti - sottolinea Vaia - e godere degli spazi. Evitiamo furbizie per non rischiare di tornare indietro".













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