IL PUNTO

Coronavirus, ancora 15 morti in Trentino. Contagi, la curva torna a salire

L'aggiornamento nella consueta diretta Facebook dalla task force Covid della Provincia oggi, martedì 24 marzo. Ma è atteso un lento calo dei casi positivi nei prossimi giorni



TRENTO. Quindici nuovi decessi (che portano il totale a 56) 214 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino. Dopo due giorni di flessione, dunque, oggi - martedì 24 marzo - la curva torna a risalire, vanificando le speranze alimentate ieri.

I casi positivi infatti erano stati 239 sabato, 173 domenica e 131 ieri, lunedì.

Si stabilizzano a 75 però i casi con tampone, il che è comunque un segnale positivo, ha detto il governatore Fugatti. Crescono anche i guariti: 79.

L'aggiornamento nella consueta diretta Facebook dalla task force Covid della Provincia oggi, martedì 24 marzo.

Le vittime sono persone in maggioranza anziane: della classe 1928 di Ledro, '40 di Ledro, '30 di Dro, '32 di Levico, '30 di Ledro, '44 di Trento, '34 di Borgo, '42 di Avio, '23 di Pinzolo, '34 di Canazei, '42 di Cavalese, '33 di Castello Molina, '71 di Bondone, '44 di Arco, '40 di Trento.

 

Il Trentino può arrivare a 1500 tamponi al giorno, quando sarà a regime la collaborazione fra Università, Cibio, Fem, Fbk e Istituto zooprofilattico.

E' stato fatto un incontro con la Cooperazione trentina per calmierare i prezzi e assieme valorizzare i prodotti trentini.

Domani ci sarà invece un vertice con le Comunità di valle.

Pronta la modalità tecnica per trasmettere l'elenco di chi è in quarantena, il che permetterà un maggior controllo sociale.

"Bisogna guardare anche all'economia pensando a chi è in condizioni di oggettiva difficoltà come commercianti, artigiani e partite Iva: dobbiamo dare risposte anche alle crisi di liquidità", ha detto Fugatti.

 

Paolo Bordon direttore dell'Apss ha parlato della sperimentazione dei farmaci: "L'Azienda ha chiesto di entrare nella sperimentazione per tre farmaci. Quando sarà il momento saremo pronti".

Una domanda è stata posta sul ricorso alle strutture di Ala e a quelle accreditate come San Camillo e Villa Bianca: "Se sono disponibili siamo ben felici di sfruttarle, per avere ulteriori risorse umane. Intanto abbiamo già iniziato una collaborazione con la Solatrix".

Il personale dell'Apss risultato positivo ammonta a 80 unità su 8.500: 7 medici, 59 operatori sanitari e 14 fra amministrativi e tecnici. Solo 5 sono ricoverati.

 

Il dottor Antonio Ferro, direttore del Dipartimento di Prevenzione, è tornato sul tema della permanenza a casa: "Pericoloso è il periodo di finestra di 5 giorni dopo una sindrome influenzale. Dobbiamo far sì che queste persone restino a casa. Oggi abbiamo iniziato una fase nuova, di controllo delle sindromi influenzali". 

"La febbre sopra i 37.5 è un sintomo molto importante. Il nostro auspicio ora è di fare dei tamponi per accertare che chi torna dal lavoro non sia più portatrice di contagio".

"C'è un piano di tamponamento su tutti gli operatori sanitari definiti positivi che sarà allargato a quelli più esposti a rischio e alle gravide alla 33.ma settimana".

"Il picco è stato raggiunto ma il calo sarà lento: spero che il dato positivo sia consolidato verso fine settimana".

 

Il dottor Bordon si è soffermato sull'organizzazione ospedaliera:  "Eravamo partiti con 200-250 posti; ora sono 316 con un un totale di 480 attivi grazie al ricorso al privato accreditato".

Le rianimazioni "hanno raggiunto 46 posti a Trento e 27 a Rovereto. Abbiamo inoltre la possibilità di sfruttare gli ospedali di valle per intubare sul posto. Si sta anche ampliando l'offerta sul Santa Chiara, che deve comunque continuare a gestire le emergenze e le operazioni chirurgiche e per questo è stato tenuto "per ultimo" come struttura per pazienti Covid. Per quanto riguarda i positivi ricoverati, la gran parte è a domicilio: circa mille persone". 

 

Enrico Nava, direttore per l'Integrazione Socio Sanitaria, ha fatto il punto sulle Rsa: "Anche oggi si assiste a una curva sempre meno verticale: 376 i casi, cresciuti "solo" di 31 unità. E' difficile dire se è una tendenza o un dato casuale, ma la forma è molto simile a quella dell'inizio dell'epidemia. Anche la mortalità è limitata: 3 casi in più".

Il confronto fra la mortalità dello scorso anno e del 2020 è stata definita "molto ridotta".

La Rsa di Pergine, colpita in modo massiccio fin dall'inizio, ha una "situazione stabilizzata: parte del personale colpito da Covid potrebbe tornare a lavorare a breve. Interessata solo la struttura di via Pive".

 

Giovanni Pedrotti, direttore della rianimazione di Rovereto, ha dato una bella notizia: "Sono stati dimessi due pazienti in un giorno", che si aggiungono ai tre dei giorni precedenti.

"Il personale ha reagito in maniera esemplare, nonostante si sia passati da 8 a 25-27 posti. Ci siamo espansi fino alle sale operatorie mantenendone solo due per le emergenze".

 

Sulla repressione delle trasgressioni delle normative, Fugatti dice sì alle sanzioni fino ai 4 mila euro che il Governo starebbe elaborando. "Andare in campagna - ha aggiunto - non deve diventare una scusa per non rispettare le regole: possono andarci solo gli agricoltori di prima e di seconda".

 

 













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