L'EMERGENZA

Caos mascherine, dovete usare quelle chirurgiche 

Il medico di famiglia fa chiarezza. Bossio: «Sono di colore azzurro oppure verde, monouso Purtroppo introvabili. I modelli Ffp2 ed Ffp3, con il filtro? Servono solo al personale sanitario»



TRENTO. Le mascherine sono pressochè introvabili e non si è ancora capito se servono davvero, la gente non sa quali comperare e soprattutto non capisce qual è il prezzo giusto. Proviamo a far chiarezza con Domenico Bossio - medico di medicina generale.

Le mascherine sono protezioni che servono o no? «Di certo, se tutti le avessimo indossate fin dall’inizio la diffusione del virus sarebbe stata inferiore. Ma non bastano mascherine o foulard che coprono naso e bocca a farci stare tranquilli, occorre avere comportamenti corretti. Quando si fa la spesa è bene infilarsi dei guanti usa e getta e quando si esce, in generale, mantenere una distanza di sicurezza di 3/4 metri. E poi la cosa più importante è lavarsi le mani». Da capire quali usare quando si esce di casa. «I più comuni dispositivi di protezione sono le mascherine chirurgiche, quelle per capirci blu e verdi, che vengono utilizzate principalmente dai medici in sala operatoria ma anche da chi, affetto da qualsiasi patologia, le indossa per proteggere gli altri. La loro validità sta nel fatto che trattengono le particelle (di saliva o di sudore) evitando che possano arrivare in contatto con altre persone. Dopo un paio di ore diventano umide e non potrebbero essere riutilizzate. Si trovano, anche se purtroppo troppo spesso non è così, in farmacia».

Costano in media Iva compresa 1,30/1.40 l’una. Non di più.

In merito alla mascherine va detto che la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) - partita molto scettica - sta rivedendo le sue raccomandazioni alla luce dei risultati di un nuovo studio dell'MIT, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono viaggiare nell'aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha detto alla Bbc l'infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell'Oms che valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine. Attualmente l'Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce «è possibile - dice l’esperto - che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza interpersonale». Bossio a proposito dice che l’Oms va cauto perchè non esiste ancora sifficiente evidenza scientifica.

Esistono poi altri dispositivi di protezione chiamati Ffp2 e Ffp3 capaci di filtrare l’aria inspirata e anche espirata.

«Si tratta di protezioni - dice Bossio - dedicate solo al personale sanitario. A medici, infermieri ecc. Hanno la duplice valenza di proteggere chi le indossa dagli agenti esterni e dai portatori di un virus».

Se le Ffp3 sono introvabili, le Ffp2 costano alle farmacie dai 6 ai 7 euro l’una. Secondo l’Oms le prime (Ffp2) filtrano oltre il 92% delle particelle in sospensione. Le seconde, le Ffp3, arrivano a valori uguali o superiori al 98%. Per essere utili, devono aderire bene al volto e si trovano nei rivenditori autorizzati. La loro durata va dalle 6 alle 8 ore. Esistono poi anche le mascherine fatte in casa - visto che molti si stanno arrangiando non riuscendo a reperire quelle corrette - più utili - fanno sapere gli esperti - quelle realizzate con la carta-forno che trattiene le particelle di chi le indossa. Meno consigliate quelle in tessuto, a meno che non vengano cucite contenendo all’interno un filtro, una friselina, un tessuto di polietilene espanso con una struttura spugnosa costituita da microcellule. «La sera possono essere lavate e disinfettate ed il filtro va cambiato tutti i giorni».













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