Tecnologia

Bonus tv, le domande dal 23 agosto 

Nuova rivoluzione per la televisione. Imminente il passaggio ad una nuovo sistema digitale che renderà incompatibili molti apparecchi  I contributi statali per l’acquisto del decoder o di un nuovo televisore. Il commerciante Vito Pannetta: «Non aspettate l’ultimo momento»



TRENTO. Dopo la prima rivoluzione, rappresentata dall’introduzione del digitale terrestre, completata su tutta la penisola nel luglio del 2012, la televisione italiana si accinge ad affrontare un nuovo cambiamento epocale. In termine tecnico il digitale terrestre passerà dall’attuale Dvb T al nuovo Dvb T2. Nella pratica, nei prossimi mesi, per continuare a vedere la televisione, a molti italiani servirà un nuovo tipo di decoder.

Il passaggio al nuovo sistema, in molti casi, imporrà l’acquisto di un nuovo decoder o di un nuovo televisore. Secondo le stime, sono 17,8 milioni le famiglie che hanno in casa una tv con standard Dvb-T, per un totale di 35 milioni di apparecchi. Un passaggio, quello al nuovo sistema, che - è notizia delle scorse ore - non inizierà più il prossimo settembre, ma prenderà il via a partire da metà ottobre e proseguirà fino a inizio 2022. Ma non è certo il caso di dormire sugli allori e cominciare a guardarsi intorno.

La corsa all’acquisto

«I decoder? Ne stiamo già vendendo tantissimi - spiega Vito Pannetta, titolare del negozio specializzato Nuova GBC Elettronica di Bolzano – e ne stiamo ordinando di nuovi per riuscire a far fronte alla richiesta. Certo, a seconda del televisore che le persone hanno in casa, noi consigliamo di valutare se conviene acquistare il decoder oppure comperare direttamente un nuovo televisore. Il Trentino Alto Adige è tra le prime regioni d’Italia in cui avverrà lo switch-off, sarà un passaggio graduale e conviene procurarsi il decoder già ora, così da evitare di pensarci solo all’ultimo momento, quando la richiesta schizzerà alle stelle e trovare gli apparecchi sarà quasi impossibile. Il prezzo di questi apparecchi parte dai 30 euro e, sul mercato, ne esistono vari tipi, in grado di rispondere alle esigenze di tutti. Come capire se il nostro televisore è compatibile o ha bisogno di un decoder? Basta provare a visualizzare i canali di test 100 e 200: se appare la scritta “Test HEVC Main10” l’apparecchio è compatibile e non serve il decoder, per l’acquisto dei quali il governo ha previsto comunque dei bonus.

I bonus: come ottenerli

Il decreto legge del ministero dello Sviluppo Economico fissa un bonus fino a 50 euro che permetterà agli italiani di adeguare il proprio vecchio televisore o di comprarne uno in grado di supportare il nuovo standard DVB-T2. Nel caso in cui il decoder dovesse costare meno di 50 euro, anche il bonus verrebbe erogato in maniera ridotta.

Per ottenere il bonus, le famiglie con reddito Isee fino a 20 mila euro dovranno scaricare un apposito modulo disponibile sul sito del MISE attraverso il quale autocertificheranno di avere diritto al contributo. Il bonus verrà erogato direttamente dal negoziante che al momento dell'acquisto dovrà inserire il codice fiscale dell'acquirente sul sito dell'Agenzia delle entrate, insieme ai riferimenti del documento di identità e ai dati identificativi del prodotto.

Sono stati destinati 151 milioni di euro per i consumatori a partire dal prossimo 18 dicembre e fino al 2022. Oltre a quello già attivo, è in arrivo un nuovo bonus tv che permetterà a chiunque, senza presentare alcun Isee, di comprare scontato un apparecchio compatibile con il nuovo digitale terrestre. Si tratta di uno sconto del 20% (per un massimo di 100 euro) sull’acquisto di un nuovo apparecchio a seguito della rottamazione di uno venduto prima del 2018, non prevede limiti di reddito e potrà essere richiesto già dal prossimo 23 agosto.

Le nuove date del riassetto

Contrariamente a quanto previsto inizialmente, il passaggio al al nuovo standard “slitta” di qualche settimana e, anziché a settembre, partirà il 15 ottobre, data in cui alcuni programmi nazionali cominceranno ad essere trasmessi esclusivamente con la codifica Dvbt/Mpeg4. Ecco il nuovo calendario per il riassetto delle frequenze nelle aree regionali: dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021 - Sardegna; dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022 - Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano, Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza; dal 1° marzo 2022 al 15 maggio 2022 - Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche; dal 1° maggio 2022 al 30 giugno 2022 - Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania. P.T.













Scuola & Ricerca

In primo piano