festival dell’economia

Bonomi chiude il festival: “Necessità di un’Europa più forte nella politica industriale e sul nucleare”

Il presidente di Confindustria: “Dobbiamo riconoscere che l’industria è un tema strategico: se non ci siamo fermati durante la pandemia è perché questa non si è arrestata”



TRENTO. Un’Europa più forte nel tracciare una politica industriale, ma anche nel fare regia rispetto al tema dell’energia nucleare nei Paesi membri. E poi il Pnrr, la guerra in Ucraina, il ponte sullo Stretto, la competitività del “sistema Italia” nel contesto internazionale, l’alluvione e le riforme. Sono questi i temi con cui il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, in dialogo con la corrispondente del Financial Times Silvia Sciorilli Borrelli, chiude questa edizione del Festival dell’Economia che si è svolto in questi giorni a Trento.

Innanzitutto l’Europa, che ha detto Bonomi, è stata tale solo durante la crisi pandemica. Dopo si è tornati ognuno a pensare a se stessi di fronte alle sfide della competitività poste in particolare da Stati Uniti e Cina. “Abbiamo innanzitutto bisogno – ha affermato il presidente di Confindustria – di una politica industriale europea, ma anche nazionale, riconoscendo che l’industria è un tema strategico: se non ci siamo fermati durante la pandemia è perché proprio l’industria non si è fermata”.

Altro tema fondamentale, è stato detto, ma guardando in particolare all’Italia, sono le riforme: non si stanno affrontando quelle urgenti, come la riforma della giustizia, una riforma fiscale organica e una riforma del lavoro a 360 gradi.
E restando nel nostro Paese, “quando accadono eventi come l’alluvione in Emilia-Romagna – ha detto Bonomi – si parla sempre di investimenti nella cura del territorio, ma poi non succede niente. Ora per gli imprenditori è importante sapere che vi sono interventi certi, mirati e con scadenza sicura.”
Le infrastrutture: “Il Ponte sullo Stretto ha senso solo se inserito in un piano di interventi più ampio”. E poi la questione energia, con particolare riferimento al nucleare. Un tema sul quale il presidente di Confindustria vorrebbe vedere un dibattito nel merito “da parte di chi se ne intende”, senza ideologie e con una visione europea.
Ma il tema centrale, come detto, è la crescita, perché “è la crescita che dà stabilità e non il contrario”, ha sottolineato. E guardando al Pnrr, la crescita secondo il presidente di Confindustria non è sempre al centro dei progetti previsti; ora, inoltre, serve ricalibrare le risorse alla luce dei cambiamenti avvenuti, come la guerra in Ucraina e i costi energetici.
C’è stato spazio anche per parlare proprio della guerra in Ucraina, dove “è importante – ha concluso Bonomi – la ricostruzione materiale ma soprattutto quella sociale; l’impresa può aiutare, perché è luogo di coesione sociale e integrazione”.













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