Bolzano: la storia di Matteo, il "piccolo alpino" di 6 anni che ha salvato la mamma
Precipitati in un dirupo, ha camminato da solo nel bosco in cerca di aiuto. E' il figlio del capogruppo degli Alpini dei Piani Michele Valorzi
Bolzano. Questa è una vera storia di Natale. Un bambino di 6 anni, un piccolo eroe, che in una notte fredda e gelata, sfida il buio, la paura, gli ululati del vento e dei "lupi", per salvare la mamma, imprigionata tra le lamiere dell'auto finita in una scarpata.
È successo l'antivigilia di Natale a San Valentino in Campo, una paesino arroccato tra le montagne a nord di Bolzano, a mille metri di quota.
Matteo e la mamma Edna si mettono in viaggio nel tardo pomeriggio con la loro "Clio" verso la città. Devono raggiungere il papà, Michele Valorzi, capogruppo degli Alpini dei Piani, nella sede di via Premstaller, per il brindisi natalizio delle penne nere. La strada è brutta, ghiacciata, piena di tornanti. Edna e Matteo fanno sempre un gioco per rendere il tragitto meno "pauroso". Vedo una stella, vedo un albero, vedo la luna... Ma poi, in un tratto male segnalato e senza guardrail, l'auto gira su se stessa, sbanda, e precipita nella scarpata. Un volo di cento, 120 metri.
Quando Edna e Matteo si riprendono, sono imprigionatati tra le lamiere dell'abitacolo. La Clio è distrutta. Edna sta male. Non può muoversi, è incastrata. Matteo capisce al volo. A parte lo shock, lui sta bene. Riesce ad uscire dal finestrino rotto. Tranquillizza Edna. «Mamma sto bene, vado a cercare aiuto. Non avere paura». Anche lui ha paura, e tanta, ma non lo dice. Guarda in alto, vede i fari delle auto. Ma è impossibile risalire il pendio.
Fa freddo. Sono 10 gradi sotto zero. È buio pesto. Intorno solo ghiaccio e neve. Matteo vede delle luci lontane, forse un maso. Ma in mezzo c'è il bosco. Allora Matteo cammina. Tra alberi alti come giganti e rumori "mostruosi" di vento e animali. Allora Matteo corre. Corre. E dopo aver percorso 600, forse 700 metri tra abeti e larici, vede - finalmente - le luci del maso.
Fuori, sull'aia, c’è un cane. Di quelli grossi, capaci di far scappare volpi e orsi. Il cane abbaia. Matteo sa cosa fare, ne ha anche lui uno a casa. Si avvicina. Gli parla piano. Parole dolci. Il cane capisce, si calma. Matteo lo accarezza. "Devo salvare la mia mamma". Il cane capisce e gli fa strada. Non c’è tempo da perdere. Matteo raggiunge il portone. Bussa. Trova subito riparo ed aiuto. I contadini chiamano la Croce Bianca. Matteo al telefono spiega cosa è successo e dove, più o meno, è avvenuto l'incidente. San Valentino è un paese piccolo. I soccorritori conoscono lui e la mamma. Lui si fida di loro, loro di lui. Li guida nel posto esatto.
Intanto, papà Michele, preoccupato perché al telefonino di Edna non risponde nessuno, prende la macchina e risale la strada. Passa accanto alla curva maledetta, ma non vede niente. Si dispera. Ma dove sono? Cosa può essere successo? Arriva in cima e torna indietro. Poi vede i vigili del fuoco. «Hanno avuto un incidente - gli dicono con delicatezza - Tuo figlio ha salvato Edna». Ora Edna, 38 anni, è ricoverata all'ospedale San Maurizio in prognosi riservata. È in condizioni serie ma non rischia la vita. Matteo è sempre accanto a lei, insieme al papà.
E oggi è Natale.